Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 08 Luglio 2015
«Una bici rubata in pieno centro
Perché Bergamo non è più sicura?»
La mail di una mamma sconcertata dopo che la bici del figlio 13enne è stata rubata davanti al Comune, in mezzo a tanta gente.
«Sono una madre in lacrime perché ho toccato con mano la realtà che la mia Bergamo non é più un luogo sicuro. Domani è il tredicesimo compleanno del mio primo figlio Edoardo ed é venuto in bicicletta a prendermi fuori dal mio ufficio alle 18,30, per andare in un negozio del centro ad acquistare il suo regalo di compleanno una cassa per ascoltare la musica dal cellulare. Ha legato la bicicletta a doppia mandata ai pali per la bici posizionati davanti al Comune. C’era luce piena, tanta gente, il comune davanti ed i vigili alle spalle».
«Tempo 20 minuti, usciamo e la sua bici non c’è più. Avete presente la delusione? So che potete immaginarla perché siete genitori come me! Ovviamente nessuno ha visto niente o si è accorto di qualcuno che con qualche attrezzo forzava il lucchetto. Ho fermato la macchina della polizia locale e mi hanno consigliato di sporgere denuncia anche se, non avendo segni distintivi per le bici c’è poca speranza! Quella bici era il regalo della Cresima che i miei genitori avevano fatto al loro nipotino. Era una bella bici di cui Edo era molto orgoglioso. Era il suo mezzo».
«Perché dobbiamo subire questi continui furti? Non più tardi di un mese fa hanno rubato la bici ad una mia amica sempre davanti al Comune. Ma perché non mettete delle telecamere? Ma perché devo insegnare ai miei figli ad avere paura? A diffidare di tutti? A non sentirsi sicuri nemmeno nel pieno centro della loro città? Credo che questa gente disonesta abbia l’ardire di compiere tali misfatti in continuazione ed in faccia alle autorità perché forti della consapevolezza che in ogni modo, comunque vada resterebbero impuniti. Perché è la gente onesta che deve avere paura? Dovrebbero essere loro, i delinquenti a vivere nella paura. Paura delle reazioni a seguito delle loto malefatte ed invece…niente! Sarà perché queste reazioni non ci sono o sono talmente blande da risultare inefficaci. Io voglio reagire e vorrei che la mia città facesse qualcosa di più per combattere questo stato di accettazione della delinquenza in cui ormai viviamo».
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