«Un professionista impeccabile»
A Carobbio grande dolore per Cristian

Cristian Gritti, imprenditore di 42 anni di Carobbio degli Angeli, è morto lunedì mattina a Cazzago San Martino, nel Bresciano, in un drammatico infortunio sul lavoro. È rimasto schiacciato tra il suo camion e una ruspa in manovra e il colpo al torace non gli ha lasciato scampo.

È rimasto schiacciato tra il suo camion e una ruspa in manovra, e il colpo al torace non gli ha lasciato scampo. Cristian Gritti, imprenditore di 42 anni di Carobbio degli Angeli, è morto così lunedì mattina a Cazzago San Martino, nel Bresciano, in un drammatico infortunio sul lavoro.

La tragedia si è consumata durante alcune manovre con mezzi pesanti sul cantiere, aperto da alcune settimane, per l’ampliamento della strada provinciale 19 (i lavori sono in capo alla ditta «Itinera Spa» di Tortona) intorno alle 10,30, in prossimità del raccordo con l’A35.

Due le aziende coinvolte nell’incidente, entrambe appaltate da «Itinera Spa» per l’opera di costruzione della strada: il primo ad arrivare sul posto è stato l’autocarro dal quale, per motivi ancora da accertare (in base alle direttive per la sicurezza i trasportatori devono rimanere sempre a bordo dei mezzi) dopo aver fatto retromarcia è sceso a terra il 42enne titolare, insieme al fratello, della ditta «F. R. Costruzioni Srl» di Carobbio.

Proprio in quegli istanti l’autista di una ruspa dell’azienda «Del Bono Spa» di Passirano (Brescia), che con tutta probabilità non si era nemmeno accorto dell’arrivo del camion, ha movimentato anche lui in retromarcia l’escavatore, finendo la sua manovra contro il camion. All’improvviso ha sentito un colpo, accorgendosi di averlo urtato: è sceso a controllare scoprendo che tra la ruspa e il camion era rimasto il povero Gritti. Il colpo, all’altezza dello sterno, è stato violentissimo e fatale, con il 42enne che è purtroppo morto sul colpo. I colleghi, richiamati dal forte rumore dovuto allo scontro, sono accorsi sul posto e hanno lanciato l’allarme.

Al cantiere si sono precipitati per dare soccorso i tecnici di Asst di Rovato e Ospitaletto, i carabinieri di Brescia, Cazzago e Chiari, e un’ambulanza da Brescia. Ma i medici purtroppo hanno potuto solo constatare la morte dell’impresario. A quel punto è stata chiamata anche la squadra investigazioni scientifiche dei carabinieri da Brescia per ulteriori accertamenti, con una serie di perizie che verranno effettuate nelle prossime ore anche sui mezzi.

Il conducente dell’escavatore della ditta di Passirano, un operaio di 35 anni di Provaglio d’Iseo (Brescia), è indagato per omicidio colposo. Nel primo pomeriggio è stato accompagnato al comando dei carabinieri di Brescia per i controlli di prassi con l’etilometro.

Il ragazzo era visibilmente in stato di shock: i due colleghi a quanto riferito erano molto amici. Sconvolti anche gli altri operai del cantiere, che hanno voluto ricordare, con le lacrime agli occhi, Cristian: «Era un professionista impeccabile, sempre attento e preciso. Purtroppo è accaduta una tragedia che non riusciamo a spiegarci. Davvero non sappiamo perché Cristian fosse lì – ha raccontato un collega –. Ora non possiamo far altro che pregare e restare accanto alla famiglia, ma il dolore è davvero grande in questo momento. Cristian non meritava di morire così». «Era un ragazzo gentile e in gamba – hanno commentato – un lavoratore instancabile e molto esperto. Non riusciamo a capacitarci di quanto successo».
In attesa che la salma venga trasferita nell’abitazione di famiglia, non è stata ancora fissata la data dei funerali.

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