«Un botto, il rollio e la nave si è fermata»

Anche turisti bergamaschi a bordo della Moby Freedom, costretta a rientrare a Olbia dopo un’avaria Al largo della Corsica un’elica ha urtato un corpo semisommerso. Nessun ferito tra i 1.726 passeggeri

«Era mezzanotte passata ed ero ancora sveglio. All’improvviso ho sentito un forte botto seguito dal rollìo della nave, che ha iniziato a dondolare. I motori hanno cominciato a rallentare e poi ci siamo fermati». Salvatore Uleri, 53 anni, di Zanica, dipendente di un’agenzia di vigilanza privata, è uno dei bergamaschi che, nella notte tra lunedì e ieri, si trovava a bordo della Moby Freedom, al largo delle coste della Corsica, quando si è verificato un incidente che ha costretto il comandante dell’imbarcazione a fare dietrofront e a ritornare a Olbia con i 1.726 passeggeri, anziché raggiungere Genova. Nessuno è fortunatamente rimasto ferito.

«Non abbiamo neppure avuto il tempo di chiederci cosa fosse accaduto, che il comandante, dall’interfono, lo ha subito spiegato: la nave aveva urtato qualcosa e aveva un’elica in avaria. "Non c’è pericolo per nessuno", ha detto, "ma è necessario tornare indietro per motivi di sicurezza". Così abbiamo fatto dietrofront e siamo arrivati, dopo oltre tre ore, di nuovo a Olbia. Non ci sono state scene di panico, tutto si è svolto nella massima tranquillità». Salvatore Uleri, di origine sarda, stava rientrando a Zanica con la moglie Patrizia Previtali, 50 anni, dipendente della «Perofil Spa» di Bergamo, dopo aver trascorso tre settimane nel suo paese natale, in provincia di Sassari.

Sulla nave avevano imbarcato anche la loro auto, una Volkswagen Bora. I coniugi di Zanica sono due dei bergamaschi che si trovavano sulla Moby Freedom nel viaggio di collegamento tra Olbia e Genova, partito dalla cittadina in provincia di Sassari alle 22 di lunedì sera. L’incidente si è verificato dopo quasi tre ore di navigazione, in mare aperto, a 12 miglia al largo delle coste corse.

L’avaria sarebbe stata provocata, secondo i primi accertamenti, dall’urto della nave, che pesa 36 mila tonnellate ed è l’ammiraglia della compagnia Moby, con un corpo semisommerso, forse un container o una spadara clandestina (oggetti comunque non rilevabili con il radar). A causa dell’impatto, una parte della pala spezzata dell’elica è penetrata nello scafo, provocando uno squarcio di due metri, come è stato poi accertato ieri mattina durante un’ispezione subacquea.

Dallo squarcio è entrata dell’acqua, ma la zona è stata subito isolata con la chiusura delle paratie stagne da parte dagli uomini della capitaneria di porto di Olbia e della Maddalena, arrivati sul posto con alcune motovedette. Sull’incidente la stessa capitaneria di porto ha aperto un’inchiesta. Nella notte sono stati inviati in zona anche due rimorchiatori. La Moby Freedom è però rientrata senza bisogno di supporto, viaggiando a velocità ridotta. Il personale della nave e gli uomini della capitaneria di porto hanno valutato il danno e deciso di far restare i passeggeri a bordo della nave durante il rientro. La nave ha attraccato al porto di Olbia alle 4,15. La compagnia Moby ha nel frattempo allestito un’unità di crisi per riorganizzare il trasporto con altri traghetti. La Moby Freedom è una nave lunga 179 metri e larga 27. Può raggiungere la velocità di 27 nodi e trasportare fino a 1.880 passeggeri (che hanno a disposizione 298 cabine) e 665 automobili.

La stessa Moby Freedom era già stata protagonista di un incidente, lo scorso 3 gennaio, sempre a Olbia: durante una manovra aveva urtato, pare per il forte vento, la Athara, imbarcazione della compagnia Tirrenia, rimanendo danneggiata allo scafo. Ieri a Olbia la nave è stata sostituita e i passeggeri sono stati imbarcati su altri traghetti: alcuni hanno scelto di raggiungere Civitavecchia, altri Genova con diverse navi. Tra questi ultimi anche la coppia di Zanica, che si è imbarcata ieri alle 20 e arriverà in Liguria nella mattinata di oggi. La compagnia Moby ha provveduto a rimborsare interamente i biglietti a chi ne ha fatto richiesta e a pagare la benzina nel caso di un arrivo diverso dal porto di Genova. Ieri mattina ai passeggeri sono stati inoltre offerti colazione e pranzo.

(18/08/2004)

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