Cronaca
Mercoledì 14 Agosto 2019
Un anno dopo, per non dimenticare
Alle 11.36 Genova si ferma
Una nuova grande bandiera di San Giorgio, simbolo di Genova, è stata issata su una delle gru impegnate nei lavori di ricostruzione del ponte Morandi, proprio nel luogo in cui oggi, un anno dopo la tragedia del crollo, è atteso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la cerimonia di commemorazione delle vittime.
«Per tutti noi, che in questo anno non abbiamo mai smesso di lavorare per sanare questa ferita, il ricordo di quei momenti tra le macerie e la consapevolezza del cammino fatto. - commenta il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti via fb - Una preghiera per chi non c’è più, un grazie sincero a chi ha creduto in ogni momento che Genova e la Liguria potessero risorgere. E così è stato».
Alle ore 11.36, nel momento esatto del crollo di un anno fa, la città di Genova si fermerà per un minuto di raccoglimento. Una giornata di lutto e cordoglio cittadino e non solo, al di là delle passerelle. Il sindaco Buci ha invitato infatti tutti i genovesi a partecipare con un momento di raccoglimento al ricordo della tragedia, ovunque si trovino.
«Il crollo del Ponte Morandi non è stato solo una grande tragedia per Genova e per l’Italia ma ha anche rappresentato uno spartiacque tra l’epoca della fiducia smisurata nel progresso tecnologico e l’epoca della consapevolezza che i problemi delle città, dei trasporti, della pianificazione, dell’architettura vanno affrontati e risolti ponendo sempre l’uomo al centro del processo. Dobbiamo essere consapevoli che è fondamentale occuparci di tutte le costruzioni che abbiamo ricevuto in eredità, antiche, vecchie, recenti ripensando le città esistenti e tutti gli elementi che le costituiscono» dice Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori alla vigilia del primo anniversario del crollo del Ponte Morandi.
E denuncia un sostanziale immobilismo nel campo della prevenzione di nuovi incidenti simili, in giro per l’Italia: «Siamo rammaricati che nonostante gli altisonanti impegni di un anno fa sull’avvio – in tutto il Paese - di efficaci iniziative di controllo e manutenzione delle infrastrutture, pressoché nulla, purtroppo, sia stato fatto da parte del Governo e delle Regioni. La complessa ricostruzione del Ponte di Genova e l’altrettanto impegnativa opera di riqualificazione della Valle del Polcevera saranno, invece, l’occasione per riconnettere quel quartiere con la città e la rete viaria autostradale. Saranno anche la dimostrazione di come si potrà avviare l’indifferibile nuova stagione della rigenerazione urbana».
L’arcivescovo di Genova, il cardinale Angelo Bagnasco, officerà alle ore 10 una messa in suffragio. Ci saranno poi gli interventi istituzionali del sindaco di Genova Marco Bucci, del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, dei parenti delle vittime e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Alle 11.36 esatte, la città si fermerà per un minuto di raccoglimento. Suoneranno le campane di tutte le chiese cittadine e le sirene delle navi in porto fischieranno in contemporanea in ricordo delle 43 vittime. Oltre al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a Genova ci saranno il presidente del Consiglio Giuseppe Conte , i vice premier Salvini e Di Maio, i ministri Toninelli, Bonisoli, Tria e Stefani.
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