A pochi giorni dallo sciopero di lunedì 16 aprile, arriva una nuova cattiva notizia per il mondo delle poste: dalla sede regionale di Poste Italiane è stata comunicata infatti ai sindacati di categoria la decisione di ridurre gli orari di sportello degli uffici postali durante la prossima estate. A Bergamo e in provincia 38 uffici attueranno chiusure così articolate: 22 uffici a giorni alterni dal 18 giugno al 15 settembre; 7 uffici a giorni alterni per luglio e agosto, 4 uffici a giorni alterni solo ad agosto e 5 uffici chiuderanno completamente la settimana di Ferragosto. Inoltre, 20 grandi uffici della provincia attueranno la chiusura pomeridiana degli sportelli.
Per i sindacati c’è, dunque, un motivo in più per incrociare le braccia in occasione dello sciopero provinciale di lunedì 16 aprile. L’agitazione coinvolgerà i circa 600 portalettere e i 900 addetti alla sportelleria della bergamasca.
Per denunciare le carenze di personale nei 255 uffici in tutta la provincia e le ripetute disfunzioni nel recapito, il 6 aprile scorso era stata inviata ai parlamentari bergamaschi e alle istituzioni (sindaci, Provincia, Prefettura, Comunità Montane, partiti politici, associazioni di categoria) la nota di aggiornamento di CGIL, CISL e UIL e dei sindacati di categoria sui disservizi.
Il recente accordo regionale che prevede l’assunzione a tempo determinato di 380 persone in tutta la Lombardia non soddisfa completamente le organizzazioni sindacali provinciali, soprattutto perché a Bergamo spetteranno 35 nuovi posti a fronte di una richiesta sindacale di 140. Dopo l’accordo e la conseguente revoca dello sciopero regionale del 26 marzo, i sindacati locali avevano, infatti, già anticipato che, a Bergamo e provincia, la vicenda non poteva considerarsi conclusa. Restavano aperte le questioni sulle risorse destinate alla nostra provincia e quelle sul godimento delle ferie. L’annuncio della riduzione dei servizi postali per la prossima estate torna a mettere in evidenza, secondo i sindacati, la cronica carenza di personale nelle poste della provincia e peggiora l’offerta dei servizi.
(13/04/2007)
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