Ucciso a Kabul: salma in Italia fra 15 giorni
«Girava con la scorta, ma aveva paura»

Ci vorranno 10-15 giorni per riportare in Italia la salma di Alessandro Abati, il bergamasco di 47 anni ucciso il 13 maggio a Kabul con la fidanzata in un attentato dei talebani al «Park Palace Guest House». Sarà tumulata nel cimitero di Alzano Sopra. Gli amici: Alessandro aveva paura.

La salma della ragazza, Aigerim Abrulayeva, 27 anni, di origini kazache, arriverà in Kazakistan lunedì 18 maggio. Alessandro e Aigerim dovevano sposarsi a San Pellegrino Terme il 18 luglio prossimo. Si erano già sposati in Kazakistan con una cerimonia in abiti tipici e per l’occasione i genitori di lui erano volati ad Astana, dove il figlio ha spostato la residenza il 10 febbraio 2011. Aigerim, invece, l’aveva mantenuta ad Alzano.

Abati per qualche anno aveva vissuto a Roma, lavorando come consulente della Farnesina, muovendosi tra Africa, Asia, Usa, Europa dell’Est, Medioriente, Albania, Giordania, Palestina, Siria. Nel 2010 l’arrivo ad Astana, la capitale del Kazakistan, dove ha conosciuto Aigerim. Negli ultimi mesi era in Afghanistan, dove lavorava alla costruzione di nuovi ospedali pubblici in collaborazione con il governo di Hamid Karzai. Il suo lavoro, semplificando molto, consisteva nel far incontrare gli interessi di governi ed enti istituzionali con quelli di investitori privati, spianando la strada per la ricostruzione di grandi opere, infrastrutture, strade, ospedali, trasporti.

A Kabul aveva aperto un ufficio. Diceva agli amici che sarebbe tornato in Italia prima se le cose laggiù fossero andate avanti come stavano andando negli ultimi mesi. Gli avevano assegnato una scorta per andare e tornare dall’ufficio al «Park Palace», ma diceva che avrebbe chiesto più uomini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA