Uccise un ladro albanese in casa
Forza Italia lo candida alle amministrative

Francesco Sicignano, il pensionato di Vaprio d’Adda che un mese fa ha ucciso con un colpo di pistola un ladro che si era introdotto nella sua villa, sarà candidato come consigliere comunale nelle liste di Forza Italia per le prossime elezioni amministrative.

Lo hanno annunciato venerdì 27 novembre a Palazzo Marino, a Milano, i consiglieri del gruppo, nel corso di una conferenza stampa, a cui ha preso parte anche il pensionato.

Sicignano resta comunque indagato per omicidio volontario: lo scorso 20 ottobre ha ucciso con un colpo di pistola un giovane ladro albanese, Gjergji Gjoni, nella sua casa a Vaprio d’Adda. Si è in attesa degli esiti degli accertamenti disposti dalla Procura di Milano per fare chiarezza sulla sua posizione e sulla dinamica che presenta ancora diversi punti oscuri.

Nei prossimi giorni, dovrebbe arrivare sul tavolo del pm di Milano Antonio Pastore, titolare dell’inchiesta, la relazione dei carabinieri del Ris di Parma sugli esami biologici sul proiettile trovato in salotto, esploso dal revolver Colt calibro 38 special di proprietà di Sicignano. L’unico proiettile rinvenuto, finora, nella casa e nei dintorni. Relazione che potrebbe essere determinante per confermare la versione fornita da Sicignano, che ha raccontato di essersi trovato di fronte al ladro all’interno della casa e di avergli sparato, spaventato da un atteggiamento che ha percepito come «minaccioso».

Il ladro, sempre secondo quanto ha riferito il pensionato, dopo essere stato colpito al petto (il proiettile ha attraversato il corpo ed è uscito dalla schiena) sarebbe riuscito a trascinarsi fuori dalla casa aiutato dai complici, arrivando fino alle scale esterne al primo piano della villetta, dove è stato trovato il cadavere. Dai primi accertamenti era emerso però che l’uomo potrebbe aver sparato quando il ladro non era ancora entrato in casa e si trovava sulle scale esterne. Nell’abitazione, inoltre, non sono state trovate tracce di sangue, che però potrebbe essere stato assorbito dagli indumenti dell’albanese di 22 anni. Se venisse confermata dagli esami la presenza del sangue del giovane sul proiettile trovato in casa, risulterebbe in parte confermato il racconto di Sicignano.

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