Uccise la moglie con una fucilata, assolto per infermità mentale pensionato di Scanzo

Uccise la moglie che stava riposando sul divano, con un colpo di fucile. Lei, 72 anni, morì all’stante. Lui, 74 anni, è stato assolto dal tribunale di Bergamo, che ha accolto le conclusioni della perizia psichiatrica, da cui risultava una totale infermità mentale. Assoluzione, dunque, ma condizionata all’obbligo di trascorrere 5 anni in un istituto psichiatrico, dove peraltro l’anziano omicida si trova. Si è conclusa così la penosa vicenda di Pietro Luigi Foresti, ex cacciatore, invalido, sposato da 50 anni con Elisabetta Pezzotta, padre di nove figli. Tutto era cominciato il 13 marzo 2005, una domenica pomeriggio, nell’abitazione della coppia, alla Tribulina di Scanzorosciate. Il pensionato - che era in cura con psicofarmaci - aveva imbracciato uno dei suoi fucili da caccia, Beretta calibro 12 a canna singola, ed aveva sparato un colpo in faccia alla moglie che stava riposando. Subito dopo si era recato dal fratello e gli aveva raccontato ciò che era accaduto. Ai carabinieri che lo presero in consegna, Luigi Foresti confessò l’omicidio, affermando però di non sapere perchè aveva sparato. Accusato di omicidio volontario premeditato, al giudice aveva aggiunto di non ricordare neppure bene cosa era accaduto in casa sua.

(29/06/2005)

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