Uccide il socio, la moglie e si suicida
Tragedia tra Segrate e Bottanuco

Tragedia nella mattinata di giovedì 3 aprile. Domenico Magrì, 81enne di Cerro di Bottanuco, ha ucciso con un colpo di pistola alla nuca il socio in affari Carmelo Orifici, in un cantiere a Segrate. Poi è tornato a casa, in via Kolbe, ha sparato a sua moglie, Maria Artale, e infine si è tolto la vita con la stessa arma.

Tragedia nella mattinata di giovedì 3 aprile in provincia. Un uomo residente a Cerro di Bottanuco ha ucciso con un colpo di pistola alla nuca il suo socio a Segrate, nel Milanese. Poi è tornato a casa e ha sparato a sua moglie, uccidendola. Infine si è tolto la vita con la stessa arma. Sul posto sono sopraggiunti i medici del 118, ma anche le forze dell’ordine: i carabinieri di Bergamo, Bottanuco e Treviglio.

L’autore della tragica vicenda è un 81enne, Domenico Magrì, residente appunto a Bottanuco, padre di quattro figli: l’uomo ha raggiunto Carmelo Orifici, 69 anni, in via Monviso a Segrate e gli ha sparato alla nuca, dopo l’ennesimo diverbio per questioni di lavoro. Poi Magrì è tornato a casa, in via Padre Kolbe 10, nella frazione Cerro di Bottanuco, dove ha ucciso la moglie, Maria Artale, di 82 anni, malata da circa 15 anni a causa di un ictus e costretta su sedia a rotelle.

Magrì e Orifici erano entrambi piccoli imprenditori edili, soci in affari e titolari di svariate società in ambito edile. In base a una prima ricostruzione degli inquirenti, l’assassino aveva dato appuntamento al collega in un cantiere di Segrate con la scusa di risolvere un problema di lavoro, dove lo aveva accompagnato con la sua auto, una Nissan. Orifici, che lavorava con il figlio, gli ha chiesto di raggiungerlo. Quest’ultimo, 39 anni, è però arrivato in ritardo di 10 minuti, e, giunto sul cantiere, ha visto Magrì allontanarsi al volante della sua auto, ma senza il padre. Subito dopo ha trovato il papà morto a causa di un colpo di pistola alla nuca e ha chiamato i carabinieri, fornendo l’identità di Magrì, l’indirizzo di casa e il modello della sua auto.

Mentre i carabinieri di Segrate arrivavano sul cantiere, quelli di Bottanuco hanno quindi raggiunto l’abitazione di Magrì, contemporaneamente alla badante di casa che era stata allontanata dall’uomo con la scusa di una commissione.

La donna, di origini straniere, era infatti in casa quando l’81enne è rientrato da Segrate. Prima l’uomo l’ha fatta uscire assegnandole una commissione, poi ha ucciso la moglie sparandole. La badante è giunta alla casa contemporaneamente ai carabinieri: aperta la porta i militari hanno trovato i corpi senza vita dei coniugi. La donna è stata uccisa con un colpo di pistola alla fronte mentre era seduta sul divano in soggiorno, il corpo di Magrì era riverso a terra dopo essersi ucciso con un colpo alla tempia.

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