Cronaca
Venerdì 30 Giugno 2006
Turismo, la Bergamasca fa fatica pronto un piano di rilancio strategico
Il turismo in Bergamasca fa fatica ma è possibile voltare pagina. La Regione ha approvato un pacchetto di interventi di quasi 5 milioni di euro – costruito da Provincia, Camera di Commercio, Comune, Ascom e Confesercenti, Sacbo, e Diocesi – per rilanciare promozione e formazione. Nel 2004 sono stati un milione e 400 mila i turisti, di cui il 28,5% stranieri. Una percentuale però che nelle valli scende al 10-12%, tra le più basse in Lombardia. La permanenza media è di 2,5 giorni e la densità di 1,4 turisti per abitante, inferiore a quella regionale e nazionale.Il turismo rappresenta il 5% del Pil provinciale. Le imprese che operano in attività direttamente legate a questo settore - stando all’ultimo censimento Istat - sono infatti 3.975 (tra bar, alberghi, ristoranti e campeggi), pari al 5% delle aziende totali bergamasche, con 11.759 addetti. A cui si aggiungono i posti generati dalle attività indirette. Le strutture turistiche - ad esempio, alberghi, bed & breakfast e rifugi - sono 412, con 20.204 posti letto. Per quanto riguarda la ricettività alberghiera negli ultimi tredici anni si è registrato un decremento del 20% delle strutture e dell’11% dei posti letto: le chiusure hanno riguardato soprattutto le strutture di basso livello, mentre i 3 e 4 stelle sono aumentati. La densità turistica - cioè il rapporto tra presenze turistiche e popolazione - si attesta su 1,4 turisti per abitante, un dato inferiore a quello regionale (2,8) e nazionale (6). Le presenze nel 2004 sono state 1 milione e 400 mila (5° posto in Lombardia), di cui il 28,5% rappresentato da stranieri. Un’incidenza che nelle valli scende a una media del 10-12%, tra le più basse in Lombardia. La permanenza media dei visitatori è di 2,5 giorni, è quindi del tipo «mordi e fuggi».Frammentazione e mancanza di una strategia comune sono forse le cause degli scarsi risultati per la promozione del turismo. Ora, però, una task force - composta da Provincia (ente capofila), Camera di Commercio, Comune, Ascom, Confesercenti e Diocesi, con la consulenza tecnica dell’Università di Bergamo, che dispone di una laurea specialistica in Programmazione e gestione dei sistemi turistici - ha preparato un programma triennale (2006-2008, che potrebbe slittare al 2009, a seconda di quando verranno erogati i fondi), dove ogni soggetto è chiamato a fare la sua parte ma in una logica di sistema. La Regione ha approvato il piano il 25 maggio scorso, riconoscendo il Sistema turistico della provincia di Bergamo (il quinto in Lombardia), requisito necessario per accedere in futuro ai finanziamenti che il Pirellone metterà a disposizione (il primo bando potrebbe aprirsi a settembre). L’impegno finanziario per realizzare gli interventi individuati come prioritari è di 4.807.800 euro (1.932.960, pari al 40%, a carico degli enti pubblici e 1.000.880, il 21%, dei privati), dei quali 1.873.960 è il contributo chiesto alla Regione.Il programma prevede linee d’azione, trasversali a tutto il territorio, ciascuna con un soggetto attuatore, garante della sua realizzazione e si sta lavorando anche per individuare tre diversi Sistemi turistici omogenei: l’area del Sebino-Val Cavallina (unita alla bassa Val Camonica), il sistema «Orobie», con le comunità montane delle Valli e quella della Città, collegato ai Comuni della pianura.(30/06/2006)
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