Cronaca / Bergamo Città
Sabato 05 Luglio 2014
Turismo in ripresa in città
Arrivi stabili, più pernottamenti
La crisi si è fa sentire anche sul fronte delle presenze turistiche in Bergamasca: il 2013, probabilmente, è stato l’anno più pesante da questo punto di vista, con una flessione, rispetto al 2012, del 5,5%. «Una contrazione legata alla crisi», rileva l’assessore provinciale Giorgio Bonassoli.
La crisi si è fa sentire anche sul fronte delle presenze turistiche in Bergamasca: il 2013, probabilmente, è stato l’anno più pesante da questo punto di vista, con una flessione, rispetto al 2012, del 5,5%. «Una contrazione legata alla crisi, è una situazione diffusa a livello nazionale», rileva l’assessore provinciale al Turismo, Giorgio Bonassoli. L’ente di via Tasso ha appena ultimato il rapporto annuale che fotografa la situazione.
E ora si punta a ripartire, guardando con fiducia anche ad alcune scadenze importanti: il 2014 si profila come l’anno di Papa Giovanni, in una Sotto il Monte che attrae flussi consistenti di visitatori, e il 2015, con l’Expo, dovrebbe portare persone da tutto il mondo.
Un dato positivo intanto arriva già dalla città, che in termini di presenze attira oltre un quarto (26,3%) dei turisti che arrivano sul nostro territorio. Il capoluogo, infatti, in controtendenza con la media provinciale, registra anche nel 2013 un aumento di flussi.
La crescita all’ombra delle Mura è dello 0,4% per gli arrivi (cioè le persone che hanno trascorso qui almeno una notte), e dell’1,8% sulle presenze, ovvero i pernottamenti. In tutto, l’anno scorso sono arrivate in città quasi 243 mila persone, fermandosi per una media di 1,9 giorni. Lo spazio di un weekend, insomma.
Da sottolineare l’apporto fondamentale degli stranieri, che quasi «doppiano» i visitatori italiani: le presenze dall’estero sono state infatti circa 303 mila (in aumento) in città, contro i 159 mila italiani (che calano). Insomma, Bergamo sembra riuscire a entrare tra le mete del turismo internazionale, grazie certamente anche all’effetto volano esercitato dall’aeroporto. Già da studi condotti negli anni scorsi, infatti, emergeva come una quota in crescita di viaggiatori di passaggio dallo scalo si fermassero poi sul territorio provinciale.
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