Truffa alla Croce rossa cinque denunce

Cinque persone sono state denunciate dalla Guardia di finanza per associazione per delinquere finalizzata alla truffa e all’abuso della credulità popolare. Le denunce giungono a conclusione delle indagini relative alla truffa ai danni della Croce rossa. Indagini che cominciarono nel 2003 e presero spunto da un servizio televisivo trasmesso a «Mi manda Rai 3» nel quaqle veniva evidenziato che due società - la CRI srl e l’UIH - con sede a Bergamo e a Bologna, avevano dato corso a una raccolta di indumenti dismsessi. La raccolta veniva fatta lasciando sacchi e volantini con le diciture Cri e Uih nelle vicinanze delle abitazioni. Sempre nel corso della trasmissione alcuni intervistati avevano riferito che gli indumenti erano stati posti in vendita nei mercatini come Porta Portese a Roma.Il fatto aveva finito per arrecare un grave danno all’immagine della Croce rossa. La Guardia di finanza avviò subito le indagini e in un capannone a Monza rinvenne 37 mila volantini e 71 mila sacchi tutti intestati alla Uih e in parte alla Cri e documentazione contabile. Le indagini si estesero quindi ad altre regioni d’Italia, in particolare Marche e Emilia Romagna e permisero di accertare che Cri srl e Uih non erano onlus e nemmeno organizzazioni noi governative. I finanzieri inoltre hanno accertato che l’attività aveva portato ricavi ammontanti a oltre 200 mila euro. Le fiamme gialle hanno quindi denunciato alla procura della Repubblica di Bergamo cinque persone titolari delle due società: quattro residenti a Monza (tre originari di Napoli e uno di Marsiglia) e un brindisino residente a Bergamo.

(15/03/2005)

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