Truffa aggravata, frode informatica, appropriazione indebita, sostituzione di persona, falso in scrittura privata, accesso abusivo a sistema telematico, riciclaggio, trasferimento fraudolento di beni, reimpiego di denaro di provenienza illecita. Sono tante, e pesanti, le accuse che hanno portato in carcere l’ex sindaco di Medolago, Giancarlo Ghinzani, che il 18 ottobre scorso si era dimesso dall’incarico. La polizia tributaria della Guardia di finanza di Bergamo ha anche denunciato 12 persone (cinque delle quali sono bergamasche), ritenute responsabili di concorso in truffa, riciclaggio e reimpiego in attività economiche delle somme illecitamente acquisite.
Promotore finanziario della Banca Mediolanum (poi sospeso dallo stesso istituto), secondo la Gdf Ghinzani avrebbe approfittatro della fiducia di una settantina di clienti e avrebbe impiegato, a loro insaputa, per fini personali, il denaro depositato sui conti correnti: il propotore avrebbe mostrato ai clienti rendiconti bancari brillanti. I conti analizzati dai finanzieri sono oltre 40, per una somma di circa 5 milioni di euro.
Il denaro sarebbe stato in buona parte investito nell’acquisto di immobili e attività commerciali, oppure utilizzato per operazioni finanziarie attraverso i coidagati. Un funzionario della Banca avrebbe convinto i clienti a firmare una liberatoria nei confronti dell’Istituto.
I finanzieri hanno individuato cinque immobili acquistati col denaro dei clienti: tre intestati a prestanome, un rustico e una quota di uno stabile allo stesso Ghinzani, che avrebbe costituito anche una società per gestire due profumerie in centri commerciali. Immobili e profumerie sono stati sequestrati.
(11/11/2005)
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