Trovati morti i coniugi bresciani Il nipote fermato per duplice omicidio

Guglielmo Gatti, 41 anni, il nipote dei coniugi Donegani, è stato fermato per duplice omicidio volontario. La conferma è arrivata dal suo legale, l’avvocato Luca Brioli, al termine dell’interrogatorio che il procuratore della Repubblica di Brescia, Giancarlo Tarquini, ha svolto nel comando provinciale dei carabinieri di Brescia.

I corpi dei due, scomparsi da 18 giorni, sono stati trovati in alta Valle Camonica, nella zona di Berzo Demo, nei pressi del passo del Vivione: secondo quanto confermato dalle squadre impegnate nelle ricerche - in azione anche la Forestale di Vilminore di Scalve - il punto in cui sono stati trovati è in territorio bergamasco.

È dunque arrivata a un tragico della scomparsa di Aldo e Luisa Donegani: i cadaveri sono stati fatti a pezzi e gettati in un dirupo dentro a sacchi della spazzatura, almeno una decina, alcuni dei quali si sono rotti nell’impatto con gli alberi. Nello stesso punto sono state trovate anche delle cesoie e alcune buste di plastica che contenevano la spesa che la coppia aveva fatto in un supermercato prima di sparire. Su alcune confezioni di verdura c’era il bollino con la data del 30 luglio, proprio il giorno della scomparsa dei coniugi.

La zona del ritrovamento (nel cerchio rosso, foto Fronzi) è talmente impervia che per recuperare le parti dei corpi è stato necessario l’intervento di rocciatori muniti di corde: i cadaveri sono stati ricomposti da un medico del Soccorso Alpino. Un’operazione resa ancora più macabra dal fatto che continuano a mancare le teste: i poveri resti sono stati caricati su carri funebri per il trasferimento a Brescia, alla camera mortuaria dell’Istituto di Medicina Legale.

Dopo il ritrovamento Guglielmo Gatti era stato subito portato al comando provinciale dei carabinieri di Brescia: avrebbe dovuto essere interrogato in qualità di persona informata sui fatti, visto che era stato lui a denunciare la scomparsa degli zii. Evidentemente la posizione si è aggravata e, probabilmente sulla base di quento raccolto in Valle Camonica, gli inquirenti gli hanno contestato l’accusa pesantissima di duplice omicidio volontario.

(17/08/2005)

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