Trial, non c’è l’ok dei Comuni
E così salta la «Mula for Diego»

Sindaci e Comunità montana non rilasciano l’autorizzazione e la manifestazione di trial a ricordo del campione Diego Bosis, in programma domenica 26 ottobre nelle valli di Mezzoldo e Averara, non si farà.

Con rammarico sia degli organizzatori ma anche degli amministratori della Comunità montana che, nell’evento - alla 3ª edizione - vedevano comunque una grande opportunità turistica per la valle. Alla base dell’annullamento del tour di 60 chilometri che, su sentieri e mulattiere avrebbe attraversato i comuni di Piazza Brembana, Olmo al Brembo, Santa Brigida, Averara, Cusio, Mezzoldo, Piazzatorre e Piazzolo, la mancanza di documentazione fornita dall’organizzazione, il «Trial team Tz» e il Moto club Bergamo.

«Abbiamo ricevuto la loro richiesta il 14 ottobre - spiega l’assessore ai Lavori pubblici della Comunità montana Jonathan Lobati - e nell’arco di una settimana siamo riusciti a dare una risposta in base alla nuova normativa regionale entrata in vigore quest’anno. Siamo i primi a volere manifestazioni di questo tipo ma, purtroppo, alcune prescrizioni non sono state rispettate e mancava della documentazione importante».

Nella risposta della Comunità montana agli organizzatori, inviata martedì scorso, si fa per esempio presente che il tracciato in parte ripercorre quello della scorsa edizione, «e la normativa prevede che non possa essere riutilizzato per due anni», precisa Lobati. Mancherebbero poi le autorizzazioni scritte dei proprietari dei terreni cui passa la gara, quindi documenti relativi alle «conseguenze dannose» derivanti dal passaggio delle moto, il piano di ripristino dei tracciati e una documentazione fotografica dello stato di fatto.

Di diverso parere l’organizzazione. «Prescrizioni di quel tipo - spiega Paolo Cassani di Milano, del Trial team Tz - servono se il percorso si trova in zone protette, tipo Parco o Siti di interesse comunitario. Ma i 60 chilometri erano al di fuori. E il parere della Comunità montana non è vincolante, serviva solo l’ok dei sindaci che, purtroppo, non è arrivato».

Leggi di più su L’Eco di Bergamo del 25 ottobre

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Edo Farina

10 anni, 6 mesi

ha perfettamente ragione sig.Sonzo.Dato che "volontariamente" (leggesi "gratis") non lo fa praticamente nessuno,perchè bloccare manifestazioni legate al mondo del fuoristrada che negli accordi prevedono sempre la sistemazione e il ripristino di sentieri e mulattiere e qunat'altro ?(prima e dopo l'evento). Concordo col sig.Cassani,forse parecchi "pseudo ecologisti" che criticano partecipano per lo più a mantenere pulita la tastiera dalla polvere che i sentieri.

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andrea soxxx

10 anni, 6 mesi

Ognuno di noi è libero di pensarla come vuole ,comunque mulattiere e sentieri puliti e sistemate nei ultimi anni ne ho viste gran pochi.

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Paolo Cassani

10 anni, 6 mesi

sig sonzo, quelle che fanno manutenzione dei sentieri sono persone del posto, non ecologisti da tastiera

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Edo Farina

10 anni, 6 mesi

Il concetto di riparare e sistemare i 60 km di mulattiere lo conoscono molto bene i volontari del motoclub che lo hanno fatto (gratuitamente) prima e lo avrebbero fatto (gratuitamente) anche dopo la manifestazione.Di altri tipi di "volontari" però, perchè non se ne vede neanche l'ombra ? facile criticare e poi godere del lavoro fatto da altrui!

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andrea soxxx

10 anni, 6 mesi

A rovinare e distruggere si fa presto, a riparare e sistemare un po meno. I sessanta chilometri di sentieri e mulattiere grazie al buon senso sono salvi

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Paolo Cassani

10 anni, 6 mesi

sono paolo cassani stiamo già lavorando per l' anno prossimo.

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Edo Farina

10 anni, 6 mesi

Eccolo il risulto della famigerata legge regionale che doveva liberalizzare il transito motorizzato nelle nostre montagne.Complimenti a chi ha permesso ai volontari del motoclub prima di ripulire e sistemare(GRATUITAMENTE) sentieri e mulattiere e poi con 48 ore di preavviso negare il passaggio della manifestazione.Spero che qualche commerciante chieda di essere rimborsato per i mancati introiti dovuti alle disdette di alberghi ristoranti e attività correlate.Non preoccupatevi però cari difensori della natura:per la parte di legge relativa alla liberalizzazione del taglio boschivo o le riqualificazioni dei terreni edificabili le autorizzazioni non mancano mai.

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rossi Arturo

10 anni, 6 mesi

La solita demagogia spacciate per ecologia. Molto meglio il solito calcio degli stranieri,dei violenti e i ciclisti che danneggiano il traffico e le tasche dei contribuenti facendo costruire piste ciclabili che poi non utilizzano,forti dell'assoluta e voluta mancanza di rispetto del cds.Proprio in val Brembana ieri c'erano orde di biciclettari in mezzo alle strade,ma non una sulla pista ciclabile che da Zogno arriva a Piazza Brembana.Ma sappiamo lo sport per i demagoghi bergamaschi è costituito solo dal calcio e dalle biciclette! Non meritano proprio i nostri soldi i comuni che si definiscono turistici a Bergamo.

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Alessio Finazzi

10 anni, 6 mesi

la moto da fastidio... specialmente a chi non c'è l'ha!!!! poi inquinano e rovinano il territorio, mentre invece deforestare, spianare mezza montagna per una pista da scii quello va bene, come va bene costruire tutti sti cavolo di alberghi vuoti e 2' innutili case, questo è decoroso e degno

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Ermanno Zucchinali

10 anni, 6 mesi

Se non riusciamo neanche a commemorare la memoria di una persona che a Bergamo ha dato tanto....tristezza..

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