Trezzo: uccisa dall’ex fidanzato Era già scritto tutto in una lettera

Aveva già scritto tutto quello che aveva intenzione fare, come in una sorta di testamento. Ha raggiunto l’ex fidanzata nell’ufficio dove lei lavorava, le ha consegnato la lettera, ha aspettato che leggesse qualche riga, poi l’ha colpita con un coltello alla gola. Lei ha tentato di scappare, ma lui l’ha raggiunta in cortile, dove l’ha accoltellata ancora. Nuova fuga, fino in strada: qui, vicino a una fermata dei pullman, il tragico epilogo. Le ultime fatali coltellate alla donna, poi l’uomo che tenta di uccidersi con la stessa arma colpendosi all’addome.La tragedia si consumata oggi a Trezzo sul’Adda. La vittima è Leonora Brambilla, 30 anni di Mezzago, in provincia di Milano. L’omicida, Giuseppe Zabitino, 30 anni, originario di Caltanisetta e residente a Cinisello Balsamo, è in gravi condizioni all’ospedale di Zingonia: ricoverato in terapia intensiva, è stato dichiarato fuori pericolo dai medici.

Leonora Brambilla aveva avuto una relazione con il suo assassino: era durata 5 anni, ma era finita 11 mesi fa. Lui però non si è mai voluto rassegnare: così ha architettato tutto, a partire dagli spostamenti in pullman visto che non ha la patente. La donna lavorava all’Apa Confartigianato di Vimercate come impiegata nel settore della consulenza fiscale: tutti i giorni a parte i mercoledì, come oggi, quando era di turno nella sede distaccata di via Brasca a Trezzo sull’Adda. Qui lavorava da sola.

E proprio a Trezzo Giuseppe Zabitino è entrato in azione. È arrivato in pullman intorno alle 8,30, è entrato in ufficio e ha consegnato la lettera. Nelle ultime righe - come hanno verificato i carabinieri di Trezzo, compagnia di Vimercate - c’era scritto che l’avrebbe uccisa e che poi si sarebbe suicidato. Ma Leonora Brambilla in fondo alle quattro pagine, scritte fitte fitte, non è mai arrivata. L’hanno raggiunta prima le coltellate che hanno spento la sua vita.

(20/07/2005)

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