Cronaca
Giovedì 01 Settembre 2005
Treviglio: scoperti 159 «falsi poveri» Mentivano per non pagare i ticket
Scoperti e denunciati dalla Guardia di Finanza di Treviglio in collaborazione con la locale Azienda Ospedaliera, 159 «falsi poveri»: sono accusarti di aver fornito dati personali falsi, per evitare il pagamento di ticket e prestazioni mediche. Al punto da configurare il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato e di falso in atto pubblico.Il caso era stato portato alla luce nel novembre dell’anno scorso dall’Azienda Ospedaliera di Treviglio: in seguito ad una serie di accertamenti a campione, era risultato che una trentina di utenti, i quali avevano chiesto i benefici sul pagamento delle spese sanitarie o l’esenzione nel 2002-2003, avevano in realtà modificato i dati essenziali per ottenere i benefici previsti per legge. In particolare, i dati alterati si riferivano principalmente al proprio reddito.
C’è stato infatti chi, a fronte di un guadagno annuo accertato di 156 mila euro, ne ha dichiarati soltanto 36 mila. Vale a dire, meno di un quarto. Altri elementi che non hanno trovato corrispondenza sono riferiti alla data di nascita, ma c’è anche chi ha barrato la casella «disoccupato» pur avendo, come è emerso, un lavoro.
I dati falsi, hanno consentito di ottenere, senza averne diritto, prestazioni mediche a totale carico del servizio sanitario nazionale. In sostanza, per ottenere l’esenzione dal «ticket», dichiaravano il falso, attribuendosi redditi molto più bassi della realtà, oppure affermando di rientrare in alcuni parametri di esenzione previsti dalla normativa per tutelare le fasce più deboli della popolazione, quando in realtà erano sprovvisti dei requisiti.
Il meccanismo di frode scoperto riguardava, tra gli altri, una particolare forma di agevolazione, quella a favore di soggetti dì età inferiore a 6 anni o superiore a 65 anni, i quali, per beneficiarne, dovevano aver dichiarato, nell’anno precedente, un reddito lordo annuo complessivo, relativo al nucleo familiare, inferiore a 36.151,98 euro.
La pratica, oltre che alla Regione, è passata anche alla magistratura e alla Guardia di Finanza di Treviglio che ha avviato una serie di accertamenti congiunti, attraverso i quali è stato possibile rilevare gli effettivi redditi percepiti dagli utenti dell’Azienda Ospedaliera e dal familiari, che in talune occasioni raggiungevano anche diverse centinaia di migliaia di euro. Sono state analizzate, in totale, più dì mille posizioni.
(01/09/2005)
© RIPRODUZIONE RISERVATA