La Giunta di Treviglio ha scelto di ridurre il tributo sulle acque irrigue, dovuto al Comune dagli agricoltori, in considerazione dell’emergenza siccità. Per ovviare ai problemi creati alla scarsità d’acqua per l’agricoltura la Giunta ha infatti scelto di ridurre di cinquanta centesimi di euro alla pertica la tassa comunale. Gli agricoltori dovranno così versare al Comune tre euro e cinquanta centesimi, anziché quattro euro alla pertica. La tariffa, per coprire interamente i costi di gestione e manutenzione del sistema irriguo comunale dovrebbe essere fissata invece a 5 euro e cinquanta centesimi di euro alla pertica. La spesa a carico degli agricoltori per un totale di 81.780 euro coprirà infatti solo il 95 per cento dei costi di gestione e manutenzione ordinaria, che dovranno essere integrati dal Comune. Nel corso del 2004 l’amministrazione di Treviglio ha infatti versato 237.450 euro per la manutenzione ordinaria delle acque irrigue e 50mila euro per la manutenzione straordinaria. «Dopo il paventato raddoppio della tariffa avvenuto l’anno scorso questa riduzione è sicuramente positiva, ma si tratta solo di un palliativo, la situazione resta grave – ha precisato Giovanni Singuaroli, presidente della Federazione Coltivatori diretti provinciale di Treviglio -. I costi dell’acqua irrigua per gli agricoltori sono alti, se si considera anche la commessa dovuta al Consorzio di bonifica, e l’amministrazione sa di non averci regalato nulla, dal momento che l’agricoltura utilizza l’acqua solo quattro mesi all’anno. Siamo inoltre costretti a subire i disagi causati dalla sporcizia della città che si riversa spesso nelle rogge. E’ necessario che il Comune realizzi opere risolutive per far fronte alla siccità e che investa maggiormente nell’agricoltura, che è un bene della comunità».
(30/06/2005)
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