Treviglio, parlamentari in campo
«Non chiudete il Commissariato»
I parlamentari bergamaschi scendono in campo a difesa del Commissariato di Polizia di Treviglio a rischio chiusura. Misiani (Pd), Belotti (Lega Nord) e Fontana (FI) contestano la decisione e avanzano proposte e mozioni.
I parlamentari bergamaschi scendono in campo a difesa del Commissariato di Polizia di Treviglio a rischio chiusura. Misiani (Pd), Belotti (Lega Nord) e Fontana (FI) contestano la decisione e avanzano proposte e mozioni.
Queste le dichiarazioni
Antonio Misiani (Pd)
«La chiusura del commissariato di Polizia di Treviglio è una scelta sbagliata. E’ sbagliata se pensiamo a quanto la provincia di Bergamo sia sguarnita dal punto di vista della presenza delle forze dell’ordine. E’ sbagliata se guardiamo al futuro di Treviglio e della Bassa bergamasca, che con l’apertura della Brebemi e la realizzazione della Tav diventeranno un crocevia importante di persone e merci. E’ sbagliata di fronte alla recrudescenza di atti criminali, che sta provocando in tutto il territorio allarme e preoccupazione. I sindacati di Polizia e la comunità trevigliese hanno lanciato un appello a tutti i rappresentanti istituzionali. Io credo che vada raccolto subito. Lo faremo oggi con un’interrogazione parlamentare, chiedendo al Ministro dell’Interno di non chiudere il commissariato di Treviglio, e nelle prossime settimane attivando tutti gli strumenti utili a raggiungere questo obiettivo».
Gregorio Fontana (FI)
Gregorio Fontana, deputato bergamasco di Forza Italia, ha dichiarato:
“Se fossero confermate le voci della chiusura del Commissariato di Treviglio, saremmo di fronte ad uno scellerato tentativo di limitare la presenza delle Forze dell’Ordine sul nostro territorio, già fortemente sotto la media con un solo operatore ogni 2780 abitanti, di fatto fanalino di coda a livello nazionale. Questa situazione risulta ulteriormente aggravata nell’area della bassa bergamasca dove, con la conclusione dei lavori della Brebemi, il Commissariato di Treviglio resterebbe l’unico presidio sulla tratta Brescia-Bergamo-Milano.
Già lo scorso anno era stata ventilata questa ipotesi e, su nostro intervento, il Ministro Cancellieri smentì tale iniziativa. Ho pertanto presentato una interrogazione urgente al Ministro dell’Interno per avere risposte chiare sulle reali intenzioni del Governo rispetto al Commissariato di Treviglio e, più in generale, sull’organico delle Forze dell’Ordine della nostra Provincia che è il vero problema all’origine della ventilata soppressione del Commissariato trevigliese.
Purtroppo sono molto pessimista sulla possibilità di risolvere la questione poiché le risposte che abbiamo avuto negli ultimi tempi dal governo della sinistra sono state tutte negative, arrivando al paradosso con il periodo di Expo per il quale è previsto lo spostamento di una parte delle già scarse risorse di polizia, oltre al recente spostamento dei militari impegnati nella nostra provincia nell’operazione “Strade Sicure”.
In tutto questo non possiamo esimerci dal ringraziare le Forza dell’Ordine che, nonostante la disattenzione alle esigenze del nostro territorio da parte del Ministero, la carenza di uomini e mezzi e le loro retribuzioni assolutamente inadeguate, fanno quotidianamente i miracoli per garantire la sicurezza dei bergamaschi.”
Daniele Belotti (Lega Nord)
Sul fronte sicurezza, e non solo, l’atteggiamento del Governo centrale sta diventando esasperante. “Le risposte che arrivano da Roma – dichiara Daniele Belotti, segretario provinciale della Lega Nord di Bergamo – alle richieste di avere più controlli e più agenti in Bergamasca sono la sopressione delle pattuglie di Alpini in città e nell’hinterland nell’ambito dell’operazione “Città sicure”, il forte rischio di vedere decine di agenti trasferiti a Milano durante l’Expo, e ora, come denunciato dai sindacati di Poliza, pure la chiusura del Commissariato di Treviglio. Tradotto, ci stanno prendendo in giro!”.
“A questa intollerabile situzione – continua Belotti – si aggiunge il recente provvedimento “svuotacarceri” che rimette in libertà migliaia di delinquenti, pregiudicando così ulteriormente la sicurezza dei nostri territori. Non dimentichiamo anche l’inspiegabile divieto del Ministero all’uso delle mazzette segnaletiche e dello spray urticante che il Comune di Bergamo aveva richiesto prendendo come modello altri comuni, quali Torino, Milano e Brescia”.
“A questo punto – sottolinea il segretario provinciale – serve una presa di posizione di tutte le forze politiche e istituzionali non solo per opporsi alla chiusura del commissariato di Treviglio, ma anche per garantire a Bergamo più agenti.
Al riguardo presenteremo a tutti i livelli istituzionali, dai comuni al Parlamento, passando per i consigli Provinciale e Regionale, una mozione volta a tutelare il presidio di Polizia di Treviglio e inoltre proporremo, alle segreterie provinciali delle altre forze politiche, l’istituzione di un gruppo di lavoro trasversale tra sindaci per trovare, nel frattempo, delle soluzioni in casa nostra, visto che da Roma continuano a prenderci in giro per la gioia di delinquenti e criminali”.
Tra le varie proposte da mettere in campo, ci sono ad esempio gli “assistenti civici”, una sorta di volontari per la sicurezza voluti dal Comune di Bologna, che potrebbero trovare una stretta collaborazione con i numerosi corpi di Protezione Civile del nostro territorio i che dispongono già di mezzi con lampeggianti. Del resto in alcuni comuni della nostra provincia i volontari della Protezione Civile collaborano già con la Polizia Locale girando, con lampeggianti accesi, nelle vie del paese durante le ore notturne. Un servizio che, attraverso la Prefettura, potrebbe essere esteso e coordinato con i carabinieri e la questura.
Giorgio Gori (Pd) - “I temi della sicurezza e della legalità hanno un posto di rilievo nel mio progetto. Sono temi sui quali i sindaci sono chiamati a svolgere un ruolo importante, fermo restando che il primo soggetto ad esserne responsabile è certamente lo Stato.
Bergamo e la sua provincia soffrono di una storica grave carenza di personale delle forze dell’ordine e questo fin qui è dipeso anche dalla nostra scarsa capacità di fare squadra e di chiedere con un’unica voce allo Stato le dovute risorse per la città e la provincia.
In quest’ottica ritengo del tutto condivisibile l’appello del Segretario generale regionale del Silp CGIL Daniele Bena e garantisco il mio impegno per evitare la chiusura del commissariato della Polizia di Stato di Treviglio, presidio importante non solo per la bassa bergamasca ma anche per Bergamo e tutta la nostra provincia”.
Daniele Bena (Cgil) - Esprimo soddisfazione per le prese di posizione a sostegno del nostro appello da parte di importanti rappresentanti delle istituzioni e dei partiti politici a tutti i livelli.
Di grande rilievo è l’impegno di personalità del mondo economico a partire dal presidente della BCC di Treviglio che ben sanno quanto sicurezza e legalità siano fondamentali prerequisiti per un sano sviluppo economico e sociale del territorio.
E’ chiaro che il lavoro da fare per scongiurare la chiusura del Commissariato Treviglio è ancora lungo, siamo solo all’inizio e le procedure sono complesse perché riguardano decisioni che coinvolgono il territorio nazionale.
Vedo però con piacere che si sta iniziando a comprendere che non è una questione che riguarda solo Treviglio ed i paesi della bassa bergamasca e che l’unico modo per tentare di ottenere risultati positivi che riguardano tutta la provincia sia quello che i diversi soggetti, pur con diversi ruoli, responsabilità e fedi politiche lavorino con spirito di squadra per ottenere risultati comuni.
Quanto alla spending review, magica espressione che tutto giustificherebbe, ritengo non possa essere una spiegazione per tutte le scelte, in particolar modo verso un territorio come la provincia di Bergamo che di risorse per quanto riguarda le forze dell’ordine non ne ha ricevute neppure quando i tempi erano ben migliori!
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