Treviglio, Commissariato a rischio
Martina: si può evitare la chiusura
«Le speranze che il commissariato di Treviglio non chiuda, e quindi la bozza di riordino dei presidi della polizia di Stato venga rivista, sono vive: le alimenterò anche col mio forte interessamento». Parola del ministro bergamasco Maurizio Martina in visita a Treviglio.
«Le speranze che il commissariato di Treviglio non chiuda, e quindi la bozza di riordino dei presidi della polizia di Stato venga rivista, sono vive: le alimenterò anche col mio forte interessamento». Parola del ministro bergamasco Maurizio Martina, nel nuovo governo Renzi con delega all’Agricoltura, in visita sabato 8 marzo a Treviglio per affrontare la scottante questione rispondendo all’invito del presidente della Cassa Rurale, Gianfranco Bonacina, e del segretario regionale Silp-Cgil Daniele Bena.
Si è presentato senza auto blu, ma con la sua Nissan Qashqai, per quello che ha ritenuto un impegno inderogabile al quale non ha voluto mancare. Una forte dimostrazione di attenzione e vicinanza al territorio, ben recepita ieri dagli addetti ai lavori presenti nella sala consiliare dell’istituto di credito.
Nonostante i numerosi impegni, Martina ha voluto riservare spazio per fare il punto della situazione su un argomento che nei giorni scorsi ha mobilitato parlamentari, sindaci e segretari di partito bergamaschi. «Confermo il mio interessamento sulla vicenda, espresso al viceministro all’Interno Filippo Bubbico che ha la delega al Dipartimento di pubblica sicurezza. Dal lato della rappresentanza istituzionale è la persona che deve tirare le fila del piano di riorganizzazione con il ministro Alfano, che incontrerò nei prossimi giorni per formalizzare in maniera precisa la situazione di Treviglio».
Il ministro Martina ha voluto ricordare che si parla per ora di un’ipotesi di chiusura: «C’è stato un lavoro ipotetico di riorganizzazione fatto dalla parte tecnica, tenendo conto che poi toccherà alla parte politico istituzionale chiudere definitivamente la questione. Il tema è quello della funzionale rivisitazione delle diverse forze secondo funzioni, competenze e razionalizzazione delle energie: si vuole arrivare a una riduzione dei costi, ma il tutto ha una sua logica se fatto con la massima condivisione possibile in un rapporto vero con il territorio».
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