Cronaca / Valle Cavallina
Venerdì 31 Gennaio 2014
Trescore piange Manuel Bellini
Un malore lo stronca a 43 anni
Era molto conosciuto e apprezzato in Val Cavallina perché era l’accompagnatore della squadra di rugby dei Raptors Valcavallina e uno dei volontari dell’organizzazione della Festa della Birra di Trescore. Sabato l’ultimo saluto.
Verrà dato l’ultimo saluto, sabato pomeriggio, a Manuel Bellini, l’imprenditore 43enne di Trescore, papà di due figli di 10 e 8 anni, morto mercoledì scorso all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo in seguito a un malore.
L’uomo - da tempo affetto da problemi cardiaci - si era sentito male una settimana prima, a casa, e da quel momento la sua vita era appesa a un filo. Il funerale verrà celebrato alle 14,30 di oggi nella chiesa parrocchiale.
Manuel era molto conosciuto in tutta la zona, non solo per la sua attività imprenditoriale. Era titolare dell’azienda B&B a Costa di Mezzate, che si occupa di porte e infissi blindati. Inoltre, il 43enne era stato uno dei promotori della Festa della birra di Trescore, manifestazione che tutte le estati attira migliaia di persone.
Sul sito della manifestazione, da alcune ore, gli organizzatori hanno voluto ricordare così Manuel: «In questi anni vi abbiamo raccontato che la nostra festa vive dell’impegno di circa 200 volontari: una grande famiglia. Oggi questa grande famiglia abbraccia la famiglia (quella vera) di un nostro volontario storico. Manuel è uno di quelli che la festa l’ha fatta nascere e crescere».
Lo staff ha poi pubblicato il manifesto della prima edizione della manifestazione, nel 1993, in memoria di Manuel Bellini. Il 43enne era anche appassionato di sport. Faceva parte dell’associazione di rugby Raptors Valcavallina, in qualità di accompagnatore della squadra Under 12. «Saremo presenti al funerale – hanno fatto sapere ieri dal gruppo sportivo –, con i berretti della nostra associazione».
Manuel si è spento mercoledì all’ospedale di Bergamo, a una settimana dal malore che lo aveva colto a casa sua, a Trescore, nella serata del 22 gennaio. Con lui c’erano la moglie Erica, i due figli Giovanni e Davide, di 10 e 8 anni, e un dipendente dell’azienda. Stavano per bere il caffè insieme quando lui si è accasciato improvvisamente vicino al dipendente. Ha perso conoscenza e da quel momento non si è più ripreso.
Monica Armeli
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