2.500 alpini bergamaschi a L’Aquila
Foto e video dell’adunata nazionale

Sole quasi estivo, atmosfera festosa nelle strade, per quella che lo stesso vicepresidente del Csm Giovanni Legnini ha definito «la prima vera gioia per
la città dopo il sisma del 6 aprile 2009».

L’Aquila non poteva accogliere meglio l’88ª Adunata nazionale degli Alpini, tre giorni di festa conclusi domenica 17 maggio dalla tradizionale sfilata iniziata poco dopo le 9 e andata avanti per quasi dieci ore fra suoni, colori e richiami alla storia. Unica ombra la morte di un alpino astigiano di 80 anni per un malore.

Almeno 300mila le persone - secondo una stima dell’Associazione nazionale Alpini (Ana) - che in città hanno assistito al passaggio di 70mila alpini in congedo (2.500 circa i bergamaschi) preceduti da una rappresentanza dei circa 10 mila alpini in armi, specialità dell’Esercito. Sono 380mila gli iscritti all’Ana suddivisi in gruppi e sezioni territoriali. «È un dovere ricostruire, è un dovere ricordare» recita uno dei tanti striscioni esposti lungo il percorso di circa 6 km che unisce la Caserma Rossi, sede storica del 9° Reggimento Alpini.

«Gli aquilani non si sentono terremotati, la città vuole ripartire, anche se sono molte le pastoie burocratiche che sono costretti a subire» ha detto uno dei tre speaker che si sono alternati in tribuna a descrivere la sfilata, lanciando poi un appello ai rappresentanti delle istituzioni a farsi «portatori di azioni di semplificazione. Si tratta di richieste di aiuto» ha aggiunto.

Visibilmente soddisfatti i vertici dell’Ana, a partire dal presidente Sebastiano Favero, per la riuscita dell’Adunata aquilana che ha richiamato alpini da tutta Italia in numero ampiamente superiore alle previsioni. In tribuna d’onore il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, accanto, tra gli altri, al sindaco, dell’Aquila, Massimo Cialente, al presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, al vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, al capo di stato maggiore della Difesa, Claudio Graziano, che ha sfilato con la sezione di Asti.

«La volontà dell’Ana di essere vicina all’Aquila è un messaggio notevole di ottimismo - ha sottolineato il generale Graziano -. L’Aquila ce la farà e il messaggio di solidarietà degli Alpini deve smuovere e guidare». «Questa realizzazione, perché non è una manifestazione, ma una realizzazione, è una “validazione” per la città, è la riprova che, con ambizione , L’Aquila si è messa in campo» ha commentato il governatore D’Alfonso.

«Ha ragione il sindaco Cialente, questa è la prima gioia collettiva per L’Aquila proprio perché questo evento straordinario coincide con il decollo della ricostruzione post sisma» ha detto l’abruzzese Legnini. «Essere qui oggi, con lo spettacolo delle molte gru nel centro storico e gli alpini che hanno invaso la città, costituisce un evento bellissimo per L’Aquila».

«Siamo venuti in massa. L’anno prossimo dobbiamo fare una bella figura». Sono parole del sindaco di Asti, Fabrizio Brignolo, entusiasta dell’atmosfera che si è respirata nel capoluogo abruzzese. Nel 2016 toccherà proprip alla città piemontese di Asti, 76mila abitanti e 3672 alpini nella sezione Ana, ospitare l’Adunata dopo undici anni. Il tradizionale «passaggio della stecca» ha quindi chiuso la grande festa, davanti a un commosso Sergio Chiamparino che, ora governatore del Piemonte, da sindaco di Torino ospitò l’Adunata nel 2011.

© RIPRODUZIONE RISERVATA