Polemica sui «parcheggi privatizzati»
«Messaggio sbagliato e pericoloso»

Le nozze Trussardi-Hunziker hanno fomentato anche la polemica. «Stamattina ne ho parlato con alcuni residenti ed esercenti di Città Alta: erano increduli. Temo che si stia dando un messaggio molto sbagliato e pericoloso».Inizia così il comunicato stilato da Andrea Tremaglia, consigliere comunale de I Fratelli d’Italia sulla scelta del Comune di riservare a pagamento la sosta.

«Stamattina ne ho parlato con alcuni residenti ed esercenti di Città Alta: erano increduli. Temo che si stia dando un messaggio molto sbagliato e pericoloso: cioè che basti pagare per ottenere ciò che si vuole».Inizia così il comunicato stilato da Andrea Tremaglia, consigliere comunale de I Fratelli d’Italia sulla scelta del Comune di affittare a «un privato un elevato numero di parcheggi dietro un corrispettivo tutto sommato contenuto è un vero insulto per i residenti e gli esercenti di Città Alta che da anni letteralmente lottano per i posti macchina».

La questione è il matrimonio ormai più chiacchierato di Bergamo, quello tra Tomaso Trussardi e Michelle Hunziker in programma venerdì 10 ottobre al Palazzo della Ragione, in Città Alta.

« Auguro ogni bene alla giovane e simpatica coppia e in particolare alla famiglia Trussardi che ha portato alti il nome e l’immagine di Bergamo in tutto il mondo; ben altra figura è invece quella che ci fanno l’amministrazione e il Sindaco, soprattutto dato che nelle ultime ore si vocifera di una delega provinciale al Turismo per Gori: è questo il modo di promuovere e tutelare le nostre ricchezze culturali e turistiche?»

«Mi sembra una scelta molto scorretta. Si crea un precedente pericoloso: chiunque versi l’obolo in futuro potrà quindi riservare a piacimento tratti delle nostre Mura? So che le casse del Comune sono purtroppo sempre più vuote, come peraltro avevamo diverse volte ricordato in campagna elettorale davanti agli annunci di Gori, ma lo sono per colpa dell’iniquo patto di stabilità che ci costringe a regalare ogni anno milioni di euro a Roma e a comuni meno virtuosi del nostro: sarebbe meglio profondere energie per sbloccare, come ci auguriamo, questo vincolo eccessivo, convincendo l’ex sindaco e attuale premier Renzi a dare ossigeno ai comuni, piuttosto che svendere per pochi euro un lungo tratto delle nostre Mura venete».

«Proprio da Renzi, invece, sembra che l’amministrazione Gori abbia tratto l’esempio sbagliato: ricordiamo tutti come, da sindaco di Firenze, affittasse Ponte Vecchio a privati, per l’ira e le rimostranze dei fiorentini che non potevano essere padroni di casa propria. Una scelta anche quella tra l’altro inutile dal punto di vista finanziario, dato che il capoluogo toscano ha avuto bisogno di un decreto di salvataggio per riempire i buchi di amministrazione. Il comune incamera poche migliaia di euro: ma il prezzo che paga nei confronti dei cittadini è molto più alto».

«Quest’estate, tanti lo ricorderanno, sono stati multati i motorini di decine di giovani bergamaschi fuori dallo spalto di Sant’Agostino e alla Fara: un gesto che mi era parso eccessivo e poco ragionevole da parte di un’amministrazione che si prometteva “giovane”, ma che - inflessibilmente - ricordava come quelli non fossero posti “di tutti”, ma riservati invece ai residenti e all’Università (anche se la sera tardi, evidentemente, l’Università era chiusa); ora gli stessi posti vengono tolti agli studenti dell’università e ai residenti e affittati per un matrimonio: sembra solo a me che questo non sia esattamente il cambio di passo che i cittadini si aspettavano?»

E Tremaglia conclude: «Pare piuttosto un gesto inopportuno: è inopportuno verso i residenti, che ogni giorno faticano a parcheggiare la propria macchina; inopportuno verso i commercianti, che vedono il loro lavoro danneggiato dalla difficoltà per i visitatori, cittadini o stranieri, che vogliono raggiungere Città Alta. Avevo capito che l’amministrazione volesse togliere le macchine dal centro storico: non avevo invece intuito che fosse per fare spazio ai SUV dei vip degli amici del Sindaco. Spero che almeno ci lascino una fetta di torta».

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