Trattative ferme: settore pulizie verso lo sciopero

Trattative ferme: settore pulizie verso lo scioperoNelle principali aziende si terranno assemblee informative e, se non ci saranno novità positive, il 12 maggio ci sarà lo sciopero di otto ore con presidio davanti alla prefettura dalle 9 alle 12.

Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e Uiltrasporti-Uil di Bergamo non tornano indietro: o le controparti tornano a sedersi al tavolo delle trattative per stipulare il contratto integrativo provinciale del settore delle pulizie o il 12 maggio sarà sciopero di 8 ore con presidio davanti al Palazzo del governo in via Tasso.

«Come già avvenuto a dicembre - ha spiegato ieri Roberto Corona, segretario provinciale di Fisascat-Cisl, all’attivo unitario dei delegati - confidiamo in un nuovo intervento del prefetto perché la trattativa possa essere ripresa». Questo al fine di scongiurare lo sciopero di un settore che in provincia conta 4 mila addetti, di cui circa 1.500 nelle imprese più grandi (la protesta non coinvolge i dipendenti di aziende che hanno già un accordo sul premio di risultato).

Partito su sollecitazione del prefetto, il tavolo ha fatto registrare fin dai primi incontri importanti defezioni. Fra le associazioni datoriali, infatti, si sono ritirate l’Unione industriali, l’Api e la Confcooperative, mentre sono rimaste Ascom e Lega Coop. Il confronto ha portato comunque a individuare alcuni punti base sui quali discutere. «Abbandonata l’iniziale idea di puntare su una nuova piattaforma - spiega Giacomo Ricciardi, segretario di Uiltrasporti-Uil -, abbiamo deciso di percorrere la strada del rinnovo del precedente accordo provinciale, quello del 1974». Una scelta che, al di là dei contenuti economici e normativi da aggiornare, ha un suo peso politico, dal momento che quell’intesa era stata firmata a suo tempo anche dall’Unione industriali.

Ma ad oggi le trattative sono in una situazione di stallo. «Le controparti rimaste - spiega Paolo Agliardi, segretario generale della Filcams-Cgil di Bergamo - hanno infatti chiesto una sospensiva e una verifica sulle posizioni delle altre associazioni datoriali». L’interruzione del confronto, sottolinea Agliardi, è arrivata fra l’altro proprio «dopo la presentazione di un documento della controparte che avrebbe potuto costituire la base di partenza per trovare un accordo». I sindacati, infatti, avevano manifestato la loro disponibilità ad entrare nel merito della controproposta, cominciando a discutere nel dettaglio di aspetti sia normativi sia economici.

A fronte di questa battuta d’arresto, l’attivo dei delegati ha confermato la validità della piattaforma rivendicativa presentata ormai da luglio 2002, ha dato mandato alle segreterie provinciali di chiedere ancora l’intervento del prefetto per sbloccare il negoziato e ha proclamato la mobilitazione. Nelle principali aziende si terranno assemblee informative e, se non ci saranno novità positive, il 12 maggio ci sarà lo sciopero di otto ore con presidio davanti alla prefettura dalle 9 alle 12.

(22/04/2004)

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