Cronaca
Martedì 13 Ottobre 2020
Fontana: Dpcm, trasporti e scuola ignorati
Conte: mezzi pubblici, situazione critica
Il presidente della Regione sul Dpcm: «Non tiene conto delle osservazioni delle Regioni, giudizio negativo». Il presidente del Consiglio: ascoltiamo tutti, procediamo con prudenza per evitare lockdown generalizzato.
«Nel leggere, finalmente, il Dpcm, prendo atto con rammarico che non vengono affrontati temi fondamentali come la didattica a distanza per le classi superiori e l’affollamento dei mezzi pubblici, laddove l’inizio delle scuole e la mobilità pubblica si sono rivelati due degli aspetti che più hanno influenzato l’aumento della curva epidemiologica». Lo dice il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, nella giornata di martedì 13 ottobre, dopo aver preso atto della versione finale del Dpcm del Governo.
«Verifico - aggiunge Fontana - che poco o nulla è stato recepito dal confronto tra i governatori dal quale erano emerse numerose osservazioni e richieste di miglioramento. Il provvedimento adottato dal Governo, nella versione finale, risulta essere confuso, contraddittorio e in molte sue parti inattuabile. Quindi il giudizio, nel suo complesso, non può che essere negativo».
«La curva sta risalendo lo vediamo negli ultimi giorni in tutta l’Ue sta risalendo. Non ci possiamo permettere distrazioni e abbassare il livello di attenzione e concentrazione» ha chiarito invece il premier Giuseppe Conte nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi nel pomeriggio di martedì 13 ottobre.
Le nuove regole anti contagio «comporteranno sacrifici ulteriori ma siamo convinti che rispettando queste misure potremo adeguatamente affrontare questa nuova fase. Il nostro obiettivo è molto chiaro: evitare di far ripiombare il Paese in un lockdown generalizzato. L’economia sta ricominciando a correre, per tutelare l’economia e insieme la salute dobbiamo rispettare queste regole» sottolinea il premier.
«Dobbiamo migliorare i comportamenti anche in abitazioni private, l’evoluzione della curva si è innalzata soprattutto per dinamiche in ambito famigliare e amicale. Dobbiamo indossare mascherine se ci si avvicina a persone fragili, se si ricevono ospiti e vi invitiamo a limitare il numero di ospiti non più di sei e di non svolgere feste e party in casa, sono situazioni di insidie pericolose»: così Giuseppe Conte.
«I locali chiuderanno alle 24: dalle 21 si potrà solo consumare ai tavoli e non si potrà più consumare fuori per evitare assembramenti. Discoteche e sale da ballo il governo non le ha mai aperte: resteranno chiuse. Nei locali pubblici non saranno più consentite feste a meno che non siano connesse a cerimonie come matrimoni o battesimi e anche in questi casi con il limite di trenta partecipanti». Lo dice il premier Giuseppe Conte in un punto stampa a Palazzo Chigi.
«Non saranno consentite partite calcetto e di basket che tanto ci piacciono, non sarà consentito lo sport da contatto amatoriale mentre proseguirà per le società professionistiche e dilettantistiche che rispettano le linee guida» precisa.
Il presidente del Consiglio conferma poi la disponibilità verso le opposizioni poi che «Non è vero che non abbiamo accolto le obiezioni» e verso «l’opposizione c’è la massima disponibilità a condividere». Così il premier Giuseppe Conte che ha aggiunto: «A breve tornerò in Parlamento per dettagliare le prospettive sulla pandemia» e sul Recovery plan. «La nostra linea di azione è sempre la stessa: seguire e monitorare costantemente la curva, monitorare e studiare i dati e poi adottare le misure nel segno dell’adeguatezza e proporzionalità. Misure molto più restrittive sarebbero sproporzionate e rischierebbero di non essere rispettate. Ci impegniamo a non adottare misure più severe di quelle necessarie e tenere sotto controllo la curva. Sono misure mirate analizzando tutti i dati.»
Infine la scuola. «Le cose vanno abbastanza bene, lo diciamo incrociando le dita mentre l’evoluzione peggiore è nell’ambito delle relazioni amicali e familiari. Vogliamo scongiurare un lookdown generalizzato, dobbiamo rispettare le regole e muoverci in modo fiducioso». «Non ci sono i presupposti per le lezioni a distanza» ha chiarito il premier che ha ammesso l’esistenza di forti criticità nel trasporto pubblico.
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