Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 17 Aprile 2015
Trasporto disabili e debiti da saldare
«Serve una deroga al patto di stabilità»
Appello da Provincia e Comuni ai parlamentari bergamaschi per risolvere la questione degli arretrati.
Un emendamento alla legge di stabilità per consentire alla Provincia di far fronte ai 16 milioni di euro di debiti verso i Comuni, ereditati dalle due amministrazioni precedenti, per l’assistenza educativa e il trasporto degli studenti disabili delle scuole superiori, chiedendo una deroga al patto di stabilità per il prossimo triennio, nonché l’utilizzo delle risorse disponibili, compreso l’avanzo di amministrazione, per il pagamento ai Comuni degli importi arretrati.
Questo l’appello che la Provincia e i Comuni rivolgono ai parlamentari bergamaschi per poter porre fine all’annosa questione dei rimborsi per questi servizi; appello condiviso oggi durante la riunione con i presidenti delle assemblee dei sindaci degli Ambiti territoriali, a cui erano presenti il presidente Matteo Rossi, il consigliere delegato al Bilancio e Personale Franco Cornolti, il consigliere delegato alle Politiche sociali Gianfranco Gafforelli e il dirigente del Settore Silvano Gherardi.
Il debito della Provincia nei confronti dei Comuni ammonta a poco più di 16 milioni di euro a partire dal 2002; per quanto attiene le spese riferite all’anno 2015 (quindi per i periodi gennaio - giugno e settembre - dicembre) la Provincia si è impegnata a prevedere i fondi necessari nel bilancio di previsione.
Ha dichiarato il presidente Rossi:«Siamo la prima amministrazione che da dieci anni a questa parte, con gli equilibri di bilancio di dicembre, ha dato ai Comuni soldi veri e dovuti e intendiamo farlo anche per il 2015. Nel contempo abbiamo migliorato insieme agli ambiti i nostri protocolli d’intesa nell’interesse dei Comuni, degli assistenti educatori e di categorie sociali fragili che rappresentano per noi una assoluta priorità. Ora c’è da provare ad affrontare la sfida più difficile, gestire insieme la questione dell’enorme debito ereditato. Questo sarà possibile se a Roma prevarrà il buon senso e se sul territorio tutti proveranno a farsi carico gli uni degli altri. I miracoli non li possiamo fare, ma proveremo fino in fondo a risolvere anche questo problema».
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