Tragedia sfiorata a Fara d'Adda
In due salvati dalle acque del fiume

Poteva trasformarsi nell'ennesima tragedia nelle acque dell'Adda il bagno di una giovane donna russa tuffatasi nel tratto compreso tra il fiume e il canale dell'Italcementi, tra Fara e Cassano, nel primo pomeriggio di giovedì.

Poteva trasformarsi nell'ennesima tragedia nelle acque dell'Adda il bagno di una giovane donna russa tuffatasi nel tratto compreso tra il fiume e il canale dell'Italcementi, tra Fara e Cassano, nel primo pomeriggio di giovedì.

La donna è stata salvata da uno sconosciuto che l'ha portata a riva poco prima di essere raggiunta da un altro soccorritore, buttatosi in acqua dalla sponda opposta, a sua volta finito però in difficoltà e tratto in salvo da un 48enne di Calvenzano con l'aiuto dei salvagenti posizionati lungo la riva.

Ma andiamo con ordine. Tutto è cominciato attorno alle 15 quando una donna, probabilmente di origine russa, ha deciso di rinfrescarsi nelle acque dell'Adda dopo aver preso un po' di sole nel lembo di terra compreso tra il fiume e il canale dell'Italcementi, proprio al confine tra Fara e Cassano.

Un tratto di fiume tristemente noto alle cronache perchè troppo spesso teatro di annegamenti dovuti alla turbolenza della corrente d'acqua, caratterizzata da mulinelli e gorghi che trascinano verso il fondo e allontanano dalla riva.

Dopo pochi minuti, la donna - che a terra era in compagnia di alcune amiche - è andata in difficoltà, trascinata dalla corrente, e ha cominciato a chiedere aiuto. Dalla sponda del fiume si è così buttato in acqua un cittadino romeno di 20 anni, residente a Treviglio, mentre dalla sponda opposta si è gettato in acqua un altro uomo, che è riuscito a raggiungere la donna per primo e a trascinarla a riva.

Nel frattempo, la corrente ha messo in difficoltà anche il ventenne, anch'egli costretto a chiedere aiuto. In suo soccorso è intervenuto un 48enne di Calvenzano che - dopo aver faticato a lungo per sbrogliare la corda con cui i salvagenti sono posizionati lungo le rive - è riuscito ad «agganciare» il giovane e a riportarlo a riva.

Sul posto, poco dopo, anche i carabinieri di Treviglio e un'ambulanza del 118. Tuttavia della donna russa non c'era più traccia: asciugatasi e ripresasi dallo spavento, è subito fuggita via in compagnia delle amiche senza farsi notare. Ignoto, almeno per il momento, il suo salvatore, di cui non si trovavano più tracce sulle sponde del fiume.

Spaventato ma in buona salute il marocchino ventenne, così come il 48enne di Calvenzano, per i quali non è si è reso necessario l'intervento dei medici.

Resta il problema dei salvagenti posizionati lungo le sponde: utilizzati troppo spesso per giocare dai bagnanti, vengono poi rimessi al loro posto in maniera maldestra, rendendo così difficoltose le operazioni di «sganciamento».

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