Traffico di droga, otto condanne

Traffico di droga, otto condanneL’operazione, conclusasi a marzo con l’esecuzione di 22 ordinanze di custodia cautelare, ha di fatto sgominato una fitta rete di spaccio di cocaina nella province di Bergamo, Lecco e Milano, facendo capo alla Val San Martino e operando in particolare poi nei comuni di Cisano, Pontida, Arcene, Calusco, Calolziocorte, Carenno e Torre de’ Busi.

Otto condanne con rito abbreviato, cinque patteggiamenti della pena, nove persone rinviate a giudizio, con condanne complessive per oltre 50 anni di reclusione per l’accusa di detenzione e spaccio di cocaina. Un imputato è stato assolto, altri sette imputati sono stati prosciolti dalle accuse. Sono queste le cifre dell’udienza preliminare scaturita dall’operazione «Giano», portata a termine dalla Guardia di Finanza di Bergamo nell’ambito di una serie di indagini contro il traffico di droga. L’operazione, conclusasi a marzo con l’esecuzione di 22 ordinanze di custodia cautelare, ha di fatto sgominato quella che secondo gli inquirenti era una fitta rete di spaccio di cocaina nella province di Bergamo, Lecco e Milano, facendo capo alla Val San Martino e operando in particolare poi nei comuni di Cisano, Pontida, Arcene, Calusco, Calolziocorte, Carenno e Torre de’ Busi.

Tutte le persone ritenute coinvolte avrebbero utilizzato un complesso codice fatto di parole chiave e veri e propri alias: il tutto per depistare le indagini e operare sul sicuro. Secondo i militari la droga, cocaina di notevole purezza, proveniva soprattutto dall’Olanda, ma anche da Francia e Spagna, nascosta all’interno di auto e camion. Uno dei trasporti più rilevanti portati a termine durante le indagini era stato quello su un furgone, con targa francese, che trasportava forni a microonde: in ogni forno erano nascosti panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 15 kg. Il primo a cadere nella rete degli investigatori era stato il presunto capo banda, un marocchino di 47 anni: da lui poi i militari sono arrivati ad un secondo vertice, sempre di nazionalità marocchina. Entrambi oggi sono stati rinviati a giudizio. Da loro, tramite pedinamenti e intercettazioni, i militari avevano poi ricostruito l’intera rete di trasporto e vendita della droga, fino ad arrivare all’emissione di 22 ordinanze di custodia cautelare a marzo di quest’anno: 18 in carcere e 4 agli arresti domiciliari. Oggi è arrivata la sentenza.

Hanno patteggiato la pena Stefano Perucchini, 26 anni di Torre de’ Busi (4 anni e 4 mesi, oltre a 14.000 euro), Francesco Ghilardi, 48 anni di Caprino, e Sara Bosisio, 23 anni di Calolziocorte (rispettivamente 3 anni e 2 mesi e 4.800 euro, e 1 anno con pena sospesa); Sergio Bonati, 39 anni di Calolziocorte ed Elisabetta Rossetti, 45 anni di Carenno (rispettivamente 2 anni, 4 mesi e 6.000 euro, e 18 mesi e 4.000 euro, pena sospesa). Condannati invece in abbreviato El Mostafa El Amrani Joutey, marocchino di 35 anni (8 anni e 88.000 euro), il fratello Khalid, 36 anni (7 anni e 4 mesi, 40.000 euro), Sergio Panzeri, 42 anni di Bergamo (7 anni e 4 mesi, 50.000 euro), Maurizio Castelnuovo, 42 anni di Lecco (6 anni e 30.000 euro), Fabrizio Agazzi, 34 anni di Carvico (4 anni e 2 mesi, 18.000 euro), Francesco Medolago, 28 anni, e Anna Colombo, 23 anni, di Bergamo (rispettivamente 2 anni e 6.000 euro, 10 mesi e 4.000 euro, pena sospesa), Maria Teresa Antonietta Previtali, 44 anni di Suisio (4 anni e 8 mesi, 30.000 euro). Rinviati a giudizio, oltre ai due vertici marocchini, Hafid Aouam, marocchino di 43 anni, Olga Sportelli, 32 anni di Cisano Bergamasco, Omar Rossini, 33 anni di Cisano, Mirko Carsana, 30 anni di Monte Marenzo, Erasmo Maiorano, 33 anni di Bolgare, Pasquale Zito, 53 anni di Calusco e Hicham Hssinou, marocchino di 24 anni, irreperibile. Assolto Nicola Scotti, 37 anni di Curno. Non luogo a procedere per altri sette imputati, tra cui Antonio Lauriola, 46 anni di Cisano. Il gup si è riservato di decidere sulle misure cautelari. L’udienza di smistamento è fissata per il 15 novembre.

(24/06/2004)

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