Tradito da jeans e Timberland
Suoi quaranta furti nel Sebino

Ancora furti sul lago, ma questa volta è fumata bianca per le forze dell’ordine. Tradito dai jeans indossati e da un paio di Timberland, l’«Arsenio Lupin» del Basso Sebino, oltre una quarantina i furti e i tentati furti riconducibili a lui dal 2010 e oggi, questa volta è finito nei guai.

Ancora furti sul lago, ma questa volta è fumata bianca per le forze dell’ordine. Tradito dai jeans indossati e da un paio di Timberland, l’«Arsenio Lupin» del Basso Sebino, oltre una quarantina i furti e i tentati furti riconducibili a lui dal 2010 e oggi, questa volta è finito nei guai a conclusione delle rapide indagini da parte dei carabinieri di Sarnico.

Ai domiciliari in attesa del processo per direttissima, che dovrebbe tenersi nella mattinata di lunedì a Bergamo, è quindi finito M. A., pregiudicato ventenne di Sarnico, residente a Credaro. Dovrà rispondere del reato di tentato furto aggravato, un raid messo in atto con scarso successo all’interno della ditta di bottoni Bap di Villongo nel tardo pomeriggio di sabato.

Il colpo è andato in fumo per il provvidenziale intervento di un testimone che lo ha costretto alla ritirata quando si era già introdotto nell’azienda. Quello di sabato è stato un ritorno «fatale» sul luogo del reato: infatti il giovane bergamasco già nella serata di venerdì si era introdotto nella fabbrica di Villongo specializzata nella produzione di bottoni derubandola di un computer portatile. Le indagini dei militari, non si sono fatte attendere.

Nel pomeriggio di sabato, poche ore prima della seconda visita all’azienda di Villongo, il giovane del basso lago era stato chiamato in caserma a Sarnico per accertamenti in relazione al furto della sera prima. I racconti del testimone oculare, che lo ha fatto fuggire a mani vuote, sono stati decisivi per contribuire ad incastrarlo, tra cui i jeans identici e le stesse scarpe Timberland.

Per i militari non ci sono stati più dubbi. E così il malvivente è stato rintracciato presso l’abitazione di un amico, finendo ai domiciliari nell’attesa della direttissima. Per il momento la refurtiva non è stata rintracciata. Sul giovane pendono forti sospetti anche per recenti raid messi in atto nei giorni scorsi in due imprese del settore delle guarnizioni industriali.

Già nel 2011, quando era minorenne, per lui era scattata una denuncia per furto aggravato, che gli aveva procurato un provvedimento di custodia cautelare in una comunità per minori. Accuse pesanti: sarebbe stato l’autore di poco meno di dieci furti messi in atto nell’arco di tre mesi in alcune aziende del Basso Sebino nel 2011. Nel suo «palmares» anche le truffe agli anziani. Ma il modus operandi del malviventi ha determinato la chiusura del cerchio da parte dei militari della caserma di Sarnico.

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