Torre dei Caduti, osservatorio sulla città
Il 24/5 aprirà al pubblico - Foto e video

Il 24 maggio, nel giorno del centenario dell’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra, la Torre dei Caduti si aprirà per la prima volta al pubblico.

La torre, vero e proprio cuore storico, architettonico e paesaggistico di Bergamo Bassa verrà presentata un allestimento interno che, incrociando immagini, suoni e memorie, la trasformerà in un «osservatorio» permanente sulla città.

Potremo scoprire un nuovo panoramico punto di vista sulla città. Il progetto è promosso e realizzato dalla Fondazione Bergamo nella storia Onlus insieme a Comune di Bergamo e grazie al sostegno di Fondazione Banca Popolare di Bergamo Onlus, prevede, infatti, il restauro conservativo degli ambienti interni del monumento e la creazione di un itinerario di storia, memoria, cultura e paesaggio.

Saliamo insieme sulla Torre dei Caduti - il video

Il restauro del monumento, secondo il progetto dall’architetto Guido Roche (Studio Architecno), sul quale è al lavoro l’impresa Esedra prevede di un intervento di conservazione molto rigoroso, condotto secondo le prescrizioni della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano, all’insegna di un criterio di totale reversibilità, adottando quindi, nel rispetto assoluto dell’integrità della struttura architettonica della Torre, soluzioni che non lasceranno alcuna traccia nella muratura storica.

Sarà realizzato un nuovo impianto di illuminazione interna con elementi a Led, alcuni dei quali resteranno accesi anche la notte, a sottolineare come la Torre sia tornata ad essere cuore vivo e pulsante della città.

Il progetto prevede anche la valorizzazione del cenotafio che custodisce le lapidi in marmo nero sulle quali sono incisi i nomi di quasi mille caduti della città, e la sistemazione integrale della pavimentazione esterna del terrazzo panoramico, anche in questo caso con un rivestimento “galleggiante”, facilmente reversibile.

Particolarmente delicato è il restauro che ARASS - Brera (Associazione per il Restauro degli Antichi Strumenti Scientifici) sta eseguendo sull’antico meccanismo dell’Orologio della Torre, una «macchina del tempo» che – oggi bypassata da una regolazione digitale – potrà tornare a funzionare a fini didattici, consentendo ai visitatori di capire come operavano i suoi ingegnosi meccanismi. Si tratta del primo orologio in Italia con carica dei pesi automatica, con tutti gli alberi del movimento montati su cuscinetti a sfere.

L’orologio fu costruito nel 1923 da Giovanni Frassoni, originario di Rovato (Bs), ed è dotato di tre treni: tempo, suono ore, suono mezze e quarti; ciascuno dei tre pesi è montato su catena continua. Notevoli anche le dimensioni del meccanismo: 192 cm di altezza, 155 cm di larghezza, 40 cm. di profondità.

«Questo intervento – sottolineano Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, ed Emilio Moreschi, amministratore delegato della Fondazione Bergamo nella Storia - è certamente una delle principali iniziative che il Comune di Bergamo e la Fondazione Bergamo nella storia, grazie al contributo della Fondazione Banca Popolare di Bergamo, realizzano per ricordare un evento, quello della Prima Guerra Mondiale, che ha così profondamente segnato la storia dell’Italia e dell’Europa; aprono al pubblico e rendono fruibile alla comunità un monumento che è parte del patrimonio storico della nostra città. L’idea è di farlo rivivere, di riaffermare/rafforzare l’identità dell’edificio nello spazio fisico e mentale cittadino, di recuperarlo e valorizzarlo quale spazio allo stesso tempo simbolico e vissuto, in quanto “pietra della memoria” della Grande Guerra e punto di riferimento del nuovo centro urbano che si delinea nel corso del Novecento».

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