Tonno rosso, ma non regolare
Sequestri anche a Bergamo

Il prodotto, a differenza di quanto diceva l’etchetta, non era pescato in Sardegna ma in altre zone del Mediterraneo.

Oltre otto quintali di scatolette di tonno rosso sequestrate in 70 province italiane, Bergamo compresa, e cinque persone indagate per frode in commercio e contraffazione di indicazioni geografiche: è il bilancio dell’operazione «Fine Tuning», condotta dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di finanza di Cagliari. Le indagini sono iniziate alcuni mesi fa in Sardegna, quando furono sequestrate 14,2 tonnellate di tonno rosso, stoccato in 35mila confezioni pronte per essere immesse sul mercato. Scatolette irregolari, visto che sulle etichette venivano fornite indicazioni sulla provenienza del tonno e sulle caratteristiche organolettiche non conformi.

Sulle confezioni veniva indicato «tonno pescato e lavorato seguendo le antiche tradizioni delle tonnare della Sardegna». I finanzieri hanno però accertato che il tonno, di ottima qualità, veniva pescato in altre aree del Mediterraneo. In questo modo le scatolette venivano vendute a prezzi più alti rispetto a quelli di mercato. Dopo il primo sequestro le indagini dei Finanzieri non si sono fermate. Sono stati individuati i rivenditori al dettaglio e in questi giorni sono state sequestrate le scatolette. L’operazione è scattata simultaneamente a: Ancona, Aosta, Arezzo, Asti, Bari, Bergamo, Belluno, Biella, Bologna, Bolzano, Brindisi, Brescia, Cagliari, Como, Cremona, Fermo, Ferrara, Firenze, Foggia, Forlì, Frosinone, Genova, Grosseto, Imperia, L’Aquila, La Spezia, Latina, Lecce, Lecco, Livorno, Lodi, Lucca, Massa Carrara, Mantova, Milano, Modena, Monza, Napoli, Nuoro, Oristano, Padova, Parma, Pavia, Pesaro, Pescara, Piacenza, Pisa, Pistoia, Pordenone, Prato, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Roma, Rovigo, Sassari, Siena, Sondrio, Torino, Trapani, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Verbania, Venezia, Verona e Vicenza. Complessivamente sequestrati 821 kg di tonno in 2.465 confezioni. Accertata anche l’immissione fraudolenta in commercio con le indicazioni sbagliate per oltre 61.700 kg. «Il ritiro dal mercato del tonno, che non è nocivo per la salute del consumatore - spiegano le Fiamme gialle - è stato effettuato per evitare che quest’ultimo sia erroneamente convinto di acquistare un prodotto di nicchia».

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