Sono 10.654 i candidati bergamaschi all’esame di terza media: del totale 9.417 sono studenti degli Istituti Comprensivi statali e 1.237 provengono dalle scuole paritarie. Fino all’altro giorno erano la prima generazione ad affrontare anche la prova nazionale Invalsi, ma per decisione del Ministero dell'Istruzione il test sarà conteggiato solo in base alla decisione che prenderà il singolo consiglio di classe. Il test di valutazione, identico in tutte le scuole italiane, comunque si farà. Non si faranno invece le prove scritte di lingua straniera e non ci sarà voto ma solo giudizio di idoneità per l’ammissione alla prova.
La prova si terrà su tutto il territorio nazionale giovedì 18 giugno. Il test comincerà alle 8,30 e gli studenti avranno a disposizione due ore effettive, l’una per il fascicolo riguardante l’italiano e l’altra per la prova di matematica, con un time out di un quarto d’ora. I plichi con i test verranno consegnati dall’Invalsi agli Uffici Scolastici Provinciali che li consegneranno ai dirigenti scolastici che a loro volta provvederanno a distribuirli ai Presidenti di commissione.
La struttura del test sarà come lo scorso anno: domande con risposta a crocetta e domande aperte, dove il candidato deve dare una risposta articolata (soggetta quindi a giudizio variabile). Per matematica, divisa in aritmetica e geometria, le risposte aperte significano l’obbligo di descrivere il procedimento oltre che di calcolare il risultato. Se una parte della risposta manca, il punteggio è zero.
Durante l’esame gli insegnanti non potranno in alcun modo aiutare gli studenti e al massimo chiarire le modalità di risposta. Inoltre non si potranno usare calcolatrice e vocabolario. Le prove saranno valutate, attraverso una griglia di controllo, dalle commissioni d’esame. «Tuttavia - spiega Damiano Previtali dell’Invalsi - è stato scelto un campione di 1200 scuole dove saranno inviati ispettori Invalsi. Complessivamente hanno aderito 4000 scuole. A Bergamo, del campione fanno parte nove scuole delle quali due in città (una statale e una paritaria). I risultati di queste scuole saranno oggetto di un’indagine approfondita e ponderata. Inoltre le scuole che non rientrano nel campione, ma vogliono autovalutarsi possono segnalarsi all’Invalsi che provvederà a fornire ai dirigenti scolastici tutte le indicazioni necessarie».
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