«Territorio fortemente sfruttato
Lombardia una regione a rischio»

«Il nostro è un territorio che in passato è stato fortemente sfruttato - spiega l’assessore regionale all’Ambiente, Claudia Terzi - senza porsi la domanda cosa sarebbe successo il giorno dopo, o quello dopo ancora» .

“Regione Lombardia, in questi mesi, sta attuando un programma straordinario di interventi che si basa sia su nuovi investimenti sia sulla costante manutenzione delle opere esistenti. Il programma è finanziato per 70 milioni di euro dal Ministero dell’Ambiente e per 140 milioni dalla Regione, con 163 cantieri interessati. Inoltre, considerata l’importanza della materia, la Giunta ha previsto un ulteriore stanziamento di altri 10 milioni nell’assestamento di Bilancio 2013, al quale si è aggiunto lo stanziamenti di oltre 20 milioni di euro nel bilancio 2014”.

Lo ha detto l’assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo della Regione Lombardia Viviana Beccalossi in apertura dei lavori del seminario ’Valutazione e gestione del rischio di alluvioni in Regione Lombardia’ che si è svolto oggi a Palazzo Lombardia.

STRUMENTI PER PREVENZIONE - “Protocolli d’intesa, studi di bacino e sottobacino ma soprattutto cantieri - ha aggiunto l’assessore Beccalossi - sono gli strumenti che utilizziamo ogni giorno per prevenire il rischio, con un grado di efficienza che è stato recentemente riconosciuto anche dal ministro Orlando”.

MAPPATURA CRITICITA’ - Il quadro delle criticità e dei rischi, che costituisce l’elemento conoscitivo essenziale per l’individuazione degli interventi e delle misure da adottare, viene rappresentato attraverso mappe che evidenziano le aree allagabili e di conseguenza gli elementi esposti a rischio:

popolazione, infrastrutture strategiche come ad esempio autostrade, ferrovie, ospedali e scuole, impianti che possono causare inquinamenti se allagati, attività economiche, beni culturali e ambientali.

LAVORO DI SQUADRA - “L’applicazione della Direttiva alluvioni - ha sottolineato l’assessore Viviana Beccalossi - rappresenta un vero e accurato censimento del territorio ed è il frutto di un lavoro congiunto dell’Autorità di Bacino del fiume Po, dei Consorzi di Bonifica, dei soggetti regolatori dei grandi laghi, di Arpa Lombardia, con la valorizzazione degli studi geologici, idrogeologici e sismici effettuati dai Comuni a supporto degli strumenti urbanistici. Un lavoro di squadra che ha già dato i suoi frutti ma che può essere ulteriormente affinato e migliorato”.

MIGLIORARE LE MAPPE - Attraverso il confronto e la valorizzazione delle conoscenze a livello locale, si potranno aggiornare le mappe e migliorare così il quadro conoscitivo, propedeutico alla definizione degli interventi e delle misure per la mitigazione del rischio.

Tutto ciò dovrà confluire nel progetto del Piano di gestione del rischio di alluvioni, che verrà adottato nel prossimo mese di giugno dall’Autorità di bacino del fiume Po.

PROGETTO DI LEGGE DIFESA DEL SUOLO - “In queste settimane stiamo ultimando il percorso del nuovo Progetto di legge per la Difesa del Suolo, che rafforzerà con una normativa moderna e puntuale proprio questa tematica complessa”.

La nuova Legge che dovrà essere condivisa con il Consiglio regionale, dal territorio e dalle associazioni, dovrà contenere importanti misure di semplificazione delle procedure, l’assegnazione ai Consorzi di bonifica di un più incisivo ruolo di difesa delle aree di pianura, la valorizzazione del fondamentale ruolo degli imprenditori agricoli e forestali per le opere di manutenzione diffusa.

“Sarà una legge con molti punti fermi - ha concluso Viviana Beccalossi - a partire dal contrasto all’abusivismo esistente lungo i corsi d’acqua mediante il rafforzamento delle direttive di polizia idraulica e che vogliamo rendere immediatamente efficace per dare forza a tutte le politiche di prevenzione del rischio”.

CONSUMO DEL SUOLO - Non va infine dimenticato che, propri in questi giorni, la Giunta regionale della Lombardia approverà il Progetto di legge sul Consumo del suolo, un altro provvedimento particolarmente importante e atteso per la pianificazione del territorio regionale.

L’ASSESSORE SIMONA BORDONALI

“Gli eventi che in questo periodo di insistenti precipitazioni meteorologiche stanno creando problemi su tutto il territorio lombardo, testimoniano la grande importanza della prevenzione”. Lo ha detto l’assessore a Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione Simona Bordonali, nel corso del suo intervento al convegno dal titolo ’Valutazione e gestione del rischio di alluvioni in Regione Lombardia’, oggi a Palazzo Lombardia.

“Il lavoro realizzato nell’ambito della direttiva - ha continuato l’assessore - è frutto di un proficuo rapporto di collaborazione tra gli assessorati alla Sicurezza e Protezione civile, al Territorio e all’Ambiente della Regione e tra i diversi enti istituzionali coinvolti”.

I TEMPI - “Siamo assolutamente in linea con i tempi programmati dal documento - ha spiegato Bordonali - che prevedono entro l’estate la predisposizione di una prima proposta di piano di gestione per avviare l’iter e arrivare all’approvazione entro il 2015. Anche in questo caso la Regione Lombardia si dimostra efficiente e sempre un passo avanti.

DOCUMENTO CONDIVISO - “L’intento è quello di arrivare alla redazione di un documento condiviso - ha spiegato Bordonali - che possa essere poi pubblicizzato alla cittadinanza. Per questo motivo, sarà fondamentale il coinvolgimento dei volontari, che potranno diffondere la conoscenza dei contenuti, affinché i cittadini sappiano come comportarsi in qualsiasi situazione critica”.

IL NODO DELLE RISORSE - “Le Regioni e gli enti locali hanno risorse sempre inferiori e subiscono tagli sempre più significativi - ha spiegato Bordonali . -Nonostante questo la Lombardia sta investendo parecchio sulla messa in sicurezza del territorio”.

RIPARTO PENALIZZANTE - “Sarebbe opportuno che anche lo Stato erogasse risorse per il territorio lombardo, e invece apprendiamo con dispiacere - ha concluso la titolare regionale alla Protezione civile - che l’articolo 1 comma 6 della Legge di stabilità prevede l’erogazione di 54 miliardi di euro per il periodo 2014-2020 da destinare a interventi per lo sviluppo, anche di natura ambientale, ma secondo la chiave di riparto 80% nelle aree del Mezzogiorno e 20% nelle aree del Centro-Nord.(Ln)

L’ASSESSORE CLAUDIA TERZI

“Dobbiamo prendere atto che il clima sta cambiando, qualche mese fa abbiamo fatto una conferenza a Varsavia su questo argomento, e la stagione trascorsa così come quella che si sta preannunciando per il 2014 ci fa capire che dobbiamo impegnarci molto sulla prevenzione. Intervenire dopo, perché costretti, costa tantissimo, purtroppo talvolta anche dal punto di vista delle vite umane, quindi la prevenzione riveste un ruolo fondamentale”.

Così l’assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia, Claudia Maria Terzi, intervenendo al convegno dal titolo ’Valutazione e gestione del rischio di alluvioni in Regione Lombardia’, oggi a Palazzo Lombardia.

TERRITORIO A RISCHIO - “Il nostro è un territorio che in passato è stato fortemente sfruttato - ha continuato Terzi - senza porsi la domanda cosa sarebbe successo il giorno dopo, o quello dopo ancora; è quindi necessario mantenere una soglia di attenzione altissima in considerazione del fatto che gli interventi ’ex post’ sono non solo più costosi, ma spesso anche tardivi o inefficaci. Purtroppo però su questo fronte - ha ammesso Terzi - deve esserci prima di tutto un’attivazione da parte del governo centrale che non può pensare di limitare gli interventi dei vari Comuni e anche delle Province, o di quello che ne rimarrà, con il Patto di Stabilità, o come lo chiama Maroni Patto di stupidità, e poi dire loro che invece devono fare prevenzione. In questo senso sarebbe meglio spendere 10 prima, che 100 dopo”.

NECESSARIO COORDINAMENTO E COESIONE - “Un altro punto - ha proseguito la titolare regionale all’Ambiente - è la necessità di muoversi coesi o coordinati. Oggi pomeriggio farà un secondo sopralluogo a Berbenno, per portare un cenno concreto e tangibile della vicinanza di Regione Lombardia, spesso percepita come lontana dai problemi delle comunità, alla popolazione e al territorio. Berbenno - ha aggiunto Terzi - è l’esempio di come quando si collabora tutti insieme, si riesce a portare a casa un risultato che altrimenti sarebbe difficile”.

L’ESEMPIO DI BERBENNO - “Lì si è trattato di una frana che ha raggiunto una Strada provinciale - ha spiegato Terzi - causando l’isolamento di un intero paese, e che ha presupposto un intervento immediato da 400 mila euro, cifra difficilmente reperibile per un Comune o per la Provincia. Grazie alla proficua collaborazione tra l’Assessorato al Territorio e alla Protezione civile e, in parte minore all’Ambiente - ha continuato - si è riusciti a risolvere questa situazione, per cercare di rispondere alle esigenze del territorio. Questo - ha concluso l’assessore Terzi - è senza dubbio un esempio che dobbiamo tenere presente che ci dice come la collaborazione può portare grandi risultati”.(Ln)

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