Terremoto, si aggrava il bilancio: 247 morti
Si continua a scavare sotto le macerie

È salito a 247 il bilancio dei morti del terremoto che ha colpito le Marche e il Lazio. E’ ancora un numero provvisorio, purtroppo destinato a salire.

Tra le vittime ci sono anche tanti bambini. I soccorritori che da mercoledì mattina sono ad Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto continuano a scavare inseguendo le voci che si sentono sotto le macerie. La notte tra mercoledì e giovedì è stata lunghissima, con altre forti scosse che hanno fatto tremare case e palazzi già devastati dal sisma: oltre sessanta quelle registrate nelle ultime ore. Tanti ancora i dispersi; a Pescara del Tronto i cani molecolari al momento non fiutano altri sopravvissuti. Una catastrofe peggiore che all’Aquila, raccontano i soccorritori. Tanti ieri gli estratti vivi. Ad Amatrice crollato un hotel con 70 persone.

La prima violentissima scossa nella notte tra martedì 23 e mercoledì 24 giugno ha colpito Amatrice, Accumoli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno); una seconda di magnitudo 5.4 è stata registrata alle 4,33 con epicentro tra Norcia (Perugia) e Castelsantangelo sul Nera (Macerata). Le scosse sono state avvertite anche a molti chilometri di distanza, fino a Roma e Napoli. La terra intanto continua a tremare: un’altra violenta scossa, di magnitudo 4.9, è stata avvertita nel primo pomeriggio scatenando il panico. Violente scosse di terremoto sono state registrate anche stasera in alcune località delle Marche.

La macchina delle operazioni si è mossa da tutta Italia, c’è stata qualche polemica iniziale sul ritardo nei soccorsi, poi rientrata. Sono 700 i vigili del fuoco al lavoro nell’area del cratere. I vigili del fuoco del comando provinciale di via Codussi sono stati fra i primi a partire per il centro Italia. A gestire le operazioni, da Bergamo, il capo reparto Domenico Remonti: «Sono stati inviati dal nostro comando 22 unità e una decina di mezzi: alle 14,52 hanno varcato l’ingresso del centro storico di Amatrice». Destinazione: l’hotel Roma. L’edificio forse più noto del borgo reatino e tra i più gravemente colpiti.

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