Tentò di uccidere compagna incinta
Condanna: da 10 anni a meno di 7

Sei anni e otto mesi di reclusione per tentato omicidio nei confronti dell’allora convivente (tra l’altro in gravidanza), avvenuto a Cividino di Castelli Calepio il 3 giugno dello scorso anno: questa la sentenza di secondo grado nei confronti di Helmi Ghraidia.

Sei anni e otto mesi di reclusione per tentato omicidio nei confronti dell’allora convivente (tra l’altro in gravidanza), avvenuto a Cividino di Castelli Calepio il 3 giugno dello scorso anno: questa la sentenza di secondo grado nei confronti di Helmi Ghraidia, tunisino di 26 anni.

I giudici della Corte d’appello di Brescia, pur confermando la contestazione di tentato omicidio (la difesa aveva invocato invece la derubricazione nel reato di lesioni volontarie), hanno ridotto la pena imposta in primo grado dal giudice dell’udienza preliminare Raffaella Mascarino: quest’ultima, concesso lo sconto di un terzo per il rito abbreviato scelto dall’imputato, lo aveva infatti condannato a dieci anni di reclusione, disponendo in favore della vittima, Debora Montanaro, 42 anni, una provvisionale di 30 mila euro di risarcimento.

Helmi, accecato dalla gelosia, aveva aggredito la convivente in casa con un coltello da cucina lungo venti centimetri: dopo averla colpita con un fendente si era dato alla fuga, lasciandola a terra sanguinante. I giudici hanno riconosciuto un disturbo della personalità del tunisino.

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