Teneva chiuse nel bagno moglie e figlia arrestato a Dalmine operaio marocchino

Da oltre 10 giorni teneva segregate all’interno bagno della propria abitazione la moglie, una marocchina di 23 anni, e la figlioletta di un anno, impedendo loro di uscire. Per questo un marocchino di 29 anni è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Treviglio e della stazione di Dalmine, in flagranza del reato di sequestro di persona. L’uomo è un operaio residente Dalmine, coniugato e munito di regolare permesso di soggiorno.

Dopo aver bloccato l’uomo mentre rientrava a casa, i carabinieri hanno liberato le sue vittime, accompagnate poi presso una struttura protetta.

L’arrestato è stato portato nel carcere di via Gleno.

Il motivo del sequestro sarebbe da ricercare nel fatto che l’uomo aveva una seconda relazione coniugale, con un’altra donna marocchina che la prima moglie non intendeva accettare. Chiudendola in casa, l’uomo le impediva di avviare le pratiche per il permesso di soggiorno e di denunciarlo, come peraltro la donna aveva già fatto in altra occasione. proprio per questo la signora segregata era seguita da un assistente sociale. E proprio l’assistente sociale ha sollecitato, nei giorni scorsi l’intervento dei carabinieri, dopo aver verificato la situazione in cui si trovava la donna marocchina con la figlia.

I carabinieri hanno effettuato accertamenti e un servizio di osservazione presso l’abitazione dell’operaio, al quarto piano di un condominio, finbo a quando sono riusciti a intercettare l’uomo e a intervenire.

(30/06/2005)

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