Prima Tim e poi Vodafone, i rincari delle tariffe telefoniche non vanno giù ai consumatori. Si calcola che gli aumenti si aggirino tra i 49 e gli 83 euro all’anno, quanto basta per mettere sul piede di guerra quei dieci milioni di italiani che si sono visti recapitare la notizia del cambio del profilo tariffario con un banalissimo sms. È per questo che, dopo il Codacons, sceso in campo chiedendo l’intervento della Procura della Repubblica di Roma, anche Federconsumatori e Altroconsumo hanno deciso invece di fare un esposto all’Autorità per le telecomunicazioni (Agcom) e all’Antitrust.Tutto è partito con un sms a fine estate che annunciava a tre milioni e mezzo di clienti Tim della rimodulazione del profilo tariffario a partire dal 9 settembre. Dopo una settimana circa, ecco che anche Vodafone annuncia cambi tariffari per almeno cinque milioni di clienti entro il 1° ottobre, con una reazione imbufalita dei consumatori. «Purtroppo non solo Tim sta annullando i vecchi contratti – spiega Umberto Dolci, di Federconsumatori Bergamo – anche Vodafone è sulla medesima strada: per questo abbiamo deciso di fare un esposto al garante perché verifichi l’ipotesi di un cartello tra gestori mirante all’aumento dei costi a carico dei consumatori. Ci stanno facendo pagare la vittoria ottenuta con l’annullamento delle tasse di ricarica». Il Codacons intanto è sceso in campo, auspicando che la Procura faccia chiarezza, contro la scelta di Tim e Vodafone di apportare modifiche ad alcuni vecchi piani tariffari attivati da clienti e ormai «fuori mercato», cioè non più attivabili. Ad intervenire anche Altroconsumo che ha chiesto con un esposto all’Autorità per le Telecomunicazioni e all’Antitrust la sospensione delle nuove tariffe telefoniche annunciate da Tim e Vodafone a partire da settembre, invitando i consumatori «a mantenere il proprio piano tariffario e a farsi un’idea delle alternative disponibili usufruendo della banca dati che sarà a disposizione sul sito dell’associazione per le prossime due settimane». (26/08/2008)
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