Teatro Donizetti, muri ripuliti
Continuano le indagini della Digos

Sono state ripulite le scritte e i simboli antisemiti con cui ignoti hanno imbrattato i muri esterni del teatro Donizetti all’indomani della Giornata della Memoria.Ora le indagini della Digos proseguiranno: fondamentali i filmati delle telecamere della zona.

Sono state ripulite le scritte e i simboli antisemiti con cui ignoti hanno imbrattato i muri esterni del teatro Donizetti all’indomani della Giornata della Memoria.

Stelle di David e svastiche, scritte con lo spray del tenore di«Sionismo cancro del mondo», «Israele boia» e «Nessuna memoria per chi falsifica la storia» sono state realizzata da ignoti nel corso della notte tra lunedì 27 e martedì 28 gennaio: probabilmente le telecamere del sistema di videosorveglianza comunale hanno ripreso gli autori e, per questo, le immagini sono al vaglio della Digos della questura, che le sta visionando attentamente. Al momento non ci sono però novità.

Proprio da martedì sera, e fino a domenica, il Donizetti ospita lo spettacolo «La torre d’avorio» che vede l’attore (e in questo caso anche regista) Luca Zingaretti nei panni di un maggiore dell’esercito americano impegnato a indagare su un direttore d’orchestra che ha preso le distanze dal nazismo. Lo spettacolo è ambientato dopo la fine della Seconda guerra mondiale, nel 1946, in una Berlino occupata dagli alleati: Luca Zingaretti è l’ufficiale americano Steve Arnold, Massimo De Francovich il direttore d’orchestra Wilhelm Furtwängler, ben deciso a difendersi dall’accusa di complicità con il nazismo. Essendo stato il Donizetti l’unico edificio pubblico, a quanto risulta, a finire nel mirino degli imbrattatori antisemiti, si pensa che il raid fosse mirato proprio contro lo spettacolo dell’attore del commissario Montalbano.

«La condanna in una situazione del genere è ovvia – commenta il sindaco Franco Tentorio –. La risposta dell’Amministrazione comunale sta però nella serie di manifestazioni che si sono tenute lunedì, in occasione del Giorno della memoria, a livello istituzionale: alla rocca, alla stazione ferroviaria e a Palazzo Frizzoni. A queste si aggiungono tutte le altre manifestazioni organizzate in città dalle varie associazioni, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura».

E proprio l’assessore alla Cultura, Claudia Sartirani, bolla come «fatto inqualificabile» le scritte: «Proprio il Donizetti aveva ospitato, lunedì in occasione della giornata dedicata ai tanti genocidi che si sono perpetrati nella storia, le scolaresche della città, per far sapere alle generazioni che non c’erano, e che potrebbero dunque anche non sapere, di cosa è capace il genere umano. Un’iniziativa che ripetiamo da anni come amministrazione e che non ha mai registrato inconvenienti. Questo fatto è uno sfregio alla cultura della città e offende tutta Bergamo».

Una condanna secca arriva anche dal deputato bergamasco Antonio Misiani, del Pd: «C’è poco da dire: è una vergogna. Condanniamo senza appello chi compie questi atti. Mi auguro che e forze dell’ordine puniscano gli autori. Occorre poi agire sul piano culturale. Qui entrano in gioco le istituzioni e la società civile, che possono e devono contrastare l’oblìo il revisionismo storico, l’antisemitismo risorgente».

Mercoledì mattina 29 gennaio le scritte sono state rimosse e le indagini della Digos proseguiranno. Fondamentali i filmati delle telecamere della zona che, si spera, possano mettere in evidenza i responsabili dell’inqualificabile gesto.

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