Su Astino interviene Forza Italia
«Le proposte di Gori? Non sostenibili»

«Per il recupero del monastero di Astino le proposte di Gori non sono sostenibili». Nel dibattito interviene Forza Italia che, con Alessandra Gallone ricorda: «Sono anni che si vagliano progetti, anche quello di Veronelli. Ma deve essere in grado di autosostenersi».

Sulla destinazione del complesso di Astino al centrodestra non mancano certo idee, sono anni che vengono pensate e avanzate proposte, ma è la fattibilità dei progetti che deve essere attentamente valutata. Sull’argomento interviene Forza Italia.

«È dai tempi dell’amministrazione Veneziani e dell’assessore regionale alla Cultura, Marzio Tremaglia che si lavora per definire il futuro della Valle d’Astino dopo il restauro del monastero – dichiara Alessandra Gallone, vice coordinatrice provinciale di Forza Italia e candidata alle elezioni comunali –. Sono state vagliate diverse ipotesi di destinazione, da scuola di Restauro Moderno, a luogo di un’alta scuola di enologia con il maestro Veronelli, alla Sda della Bocconi, fino a pensarlo come sede per il nostro Conservatorio. Sono state proposte soluzioni di ricettività turistica e, in ultimo, proprio da me era partita la proposta di indirizzo (arrivato già al protocollo d’intesa tra Istituzioni ed enti) per i master internazionali di alta specializzazione in diritto del lavoro con Adapt e l’Università di Bergamo. Oggi leggo della proposta del team di Giorgio Gori per la realizzazione di una alta scuola di ristorazione, progetto, peraltro già valutato a suo tempo. Bella idea, bellissima come tutte le altre ma, se fino ad oggi ancora nulla si è potuto concretizzare, è stato però solo per una questione di difficile, impraticabile, fattibilità dal punto di vista della sostenibilità economico finanziaria».

«La soluzione migliore e maggiormente sostenibile rimane a mio avviso oggi, ancora, quella della scuola di alta specializzazione post universitaria sul diritto del lavoro, diretta da Michele Tiraboschi, sulla quale si era raggiunto l’accordo con l’Adapt di Marco Biagi, in partenariato con Università, Provincia, Comune, Regione e la Fondazione Mia. Per garantire l’autosufficienza economica erano stati ipotizzati, oltre a un congruo canone di affitto per la sede, spazi polifunzionali destinati ad eventi, congressi e ristorazione».

«Anche se non è ancora andata a buon fine la realizzazione dell’operazione - sottolinea Alessandra Gallone - era la soluzione più concreta, perché l’Adapt è una realtà solida e già aveva a disposizione i fondi. La realtà di Astino è complessa, il Comune non può permettersi di mettere all’interno di una struttura che ha bisogno di grandi risorse economiche una realtà che non sia in grado di autosostenersi, come poteva essere il conservatorio. E come sarebbe probabilmente anche la Scuola di cucina proposta da Giorgio Gori.»

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