Ma il suo amore per Bergamo lo ha portato a dedicare un ampio servizio alla sua città e alle sue tradizioni culinarie (con tanto di ricetta della polenta) nel primo numero del nuovo quadrimestrale che debutterà a marzo. «Si chiama “Eat me” (“mangiami”, ndr) – spiega Filippo – e tratterà di cibo, ricette, tradizioni gastronomiche e ristoranti in un modo nuovo, più vicino ai giovani. Ogni uscita sarà dedicata a un piatto o a una bevanda: parleremo non solo della storia di quel piatto e dei vari modi in cui cucinarlo, ma anche del perché lo mangiamo, della sua tradizione e della cultura del paese da cui proviene. Inoltre ci saranno moltissime foto “artistiche” dei cibi, una guida dei ristoranti, dei locali, dei bar che visiteremo e fotograferemo personalmente. Non mancheranno le ricette, certo, ma la nostra rivista vuole andare oltre, catturare l'attenzione dei ragazzi e inserirsi in una nicchia di mercato completamente nuova».
In ogni numero di “Eat me” ci sarà una sorta di “diario di viaggio” realizzato in una città europea. Il primo, di ben 16 pagine, è dedicato a Bergamo: «Io e Dean Bowman, il caporedattore del periodico, in questi giorni siamo andati a spasso per la città e per i suoi ristoranti, bar, negozi, fotografando e prendendo appunti su tutto ciò che attirava la nostra attenzione – continua Filippo – Non ci siamo limitati solo al cibo, ma nel nostro diario abbiamo inserito anche i tanti personaggi che abbiamo incontrato: il fotografo Gianni Limonta, da cui ho comprato una vecchia Olympus, Ada Grilli, titolare di un bed&breakfast in via Borgo Canale e grande viaggiatrice, e molti altri».
Se per Filippo i viaggi Londra-Bergamo sono una routine, per Bowman questa è la prima volta in Italia. «Le cose che mi sono piaciute di più di Bergamo sono le Alpi e le colline, che a Londra non ci sono, e la splendida architettura – spiega - E poi, ovviamente, la polenta». Che, scopriamo da Filippo, a Londra non sanno nemmeno cosa sia. Come tante altre squisitezze gastronomiche del nostro Paese. «Dopo aver lavorato in una gelateria e in un'azienda che importa pasta fresca, imparando molto nel settore della vendita e del marketing, nel settembre 2009 ho sviluppato un progetto tutto mio – aggiunge Filippo – Ho deciso di portare in Inghilterra dei cibi italiani di qualità, a cominciare dal vino, ma a prezzi contenuti. A Londra arrivano nei negozi prodotti italiani come la pasta che vengono venduti con un ricarico del 600% e non sono nemmeno di alta qualità. Quello che voglio fare è invece portare dei prodotti veramente buoni ma con il giusto rapporto qualità-prezzo».
Così Filippo ha fondato la sua impresa, “The Daily Paintry Ltd”, è tornato a Bergamo e ha cominciato a contattare i fornitori, trovandone molti disposti a investire nel suo progetto. Il primo passo è stato il vino, ma Filippo è ambizioso: «Mi piacerebbe portare in Inghilterra anche marmellate, olio, pasta, formaggi e salumi – aggiunge – e la cultura del mangiare bene. Ma per educare i consumatori inglesi alla buona tavola c'è bisogno di uno strumento di comunicazione efficace: per questo ho creato la rivista. Il primo numero sarà distribuito gratis nei ristoranti, nei locali, negli aeroporti e in tutti i luoghi frequentati dai giovani, poi sarà regolarmente in edicola». La rivista avrà anche un sito internet, www.eatmemagazine.co.uk. «Abbiamo una piccola redazione, un gruppetto di giornalisti e fotografi che lavorano gratis, un budget risicato – conclude Filippo – ma come si dice, l'importante è crederci, no?». K.M.
© RIPRODUZIONE RISERVATA