Strage al Tribunale, bufera sulla sicurezza
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La sparatoria al Tribunale di Milano, dove un uomo è entrato armato e ha ucciso tre persone, fa balzare in primo piano il tema sicurezza. Il killer è stato arrestato mentre andava a Carvico, nella nostra provincia, per uccidere un socio.

Renzi parla di «falle evidenti», ma «da qui a strumentalizzare gli eventi e inserire per l’ennesima volte l’Expo, ce ne passa. Il Paese non è in uno stato di terrore». Il Guardasigilli Orlando di «gravi errori». Il ministro dell’Interno Alfano chiede celerità nelle indagini per individuare «il responsabile dell’ingresso di un’arma a palazzo di giustizia».

Ma l’allerta non riguarda solo i palazzi di giustizia, visto che il grave episodio si è verificato nella città che a breve ospiterà l’Expo. «Sono tranquillo, l’episodio non è collegato a Expo – dice il governatore lombardo Roberto Maroni – ma a una lacuna nel sistema di sicurezza e controllo del tribunale che va subito colmata».

Nel frattempo sono stati rafforzati i controlli agli ingressi del Palazzo di Giustizia di Milano dove ieri l’immobiliarista Claudio Giardiello ha compiuto una strage, dopo essere entrato con una pistola nel palazzo, uccidendo tre persone.Giardello dopo la strage voleva andare a Carvico, per uccidere un suo socio. In via Manara, dall’accesso attraverso il quale sarebbe passato Giardiello mostrando un falso tesserino, si può accedere esibendo tesserini se si è magistrati, avvocati o personale amministrativo. I controlli, a quanto pare, sono più rigorosi e c’è anche un carabiniere che staziona all’ingresso assieme alle guardie della vigilanza privata.

All’entrata principale di corso di Porta Vittoria, invece, dove c’è l’ingresso con metal detector riservato al pubblico si è creata una lunga fila lungo la scalinata e anche qua pare che i controlli siano più stringenti. Anche in via Freguglia si è creata una piccola fila all’altro ingresso nella parte riservata al pubblico con metal detector, e in quella per gli operatori e personale i controlli sui tesserini vengono fatti con cura. Così come sta avvenendo nel quarto accesso quello di via San Barnaba.

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