Cacciatori bergamaschi sul piede di guerra dopo l’ordinanza del Tar che, su iniziativa del Wwf, ha sospeso e congelato il Piano faunistico provinciale «perché non sono state individuate le aree percorse dal fuoco». Le doppiette - che si sono trovate in oltre duemila all’assemblea alla Casa del Giovane di Bergamo - fanno due più due, e si chiedono perché a Brescia e Lecco nessun Piano faunistico sia stato impugnato. L’assessore provinciale Luigi Pisoni ha passato la peggior mezz’ora della sua esperienza. Ha incassato in silenzio i fischi rivolti a lui indirettamente, e direttamente al consigliere provinciale Bruno Volpi, segretario di Federcaccia Bergamo, che ha puntato il dito contro i giudici. Serata caldissima, accompagnata dagli striscioni solidali dei cacciatori bresciani presenti in una sessantina, e proseguita anche con l’intervento dell’europarlamentare veneto Sergio Berlato, presentato come massimo esperto in materia, che ha suggerito una soluzione: «La Provincia di Bergamo non attenda i giudici anticaccia e adotti subito una delibera di modifica al Piano faunistico. Solo così la situazione può essere ripristinata con rapidità». Una soluzione praticabile, prima della sentenza di merito del Tar prevista per gennaio.L’assemblea ha votato un ordine del giorno che chiede un incontro urgente con il prefetto e una delibera immediata della Provincia. Domani, sabato, le doppiette manifesteranno in città, alle 14, a partire da piazzale Marconi.(16/11/2007)
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