Stezzano, spariti 900 mila euro
Il Riesame tiene in cella la Zenca
Stando ai primi calcoli della Procura, ammonterebbero a quasi 900 mila euro gli ammanchi al Comune di Stezzano. Sarebbero stati messi a segno tramite bonifici a favore dei presunti complice della responsabile dei servizi amministrativi.
«S. D.». E cioè, «senza documentazione». È l’acronimo, la formuletta magica che avrebbe consentito a Loredana Zenca, di far passare indenni i mandati di pagamento con cui mascherare le presunte distrazioni dai conti correnti comunali. Distrazioni che, stando ai primi calcoli della Procura, ammonterebbero a quasi 900 mila euro e sarebbero state messe a segno tramite bonifici a favore della gioiellerie «Ore & Ori» di Stezzano, dei familiari del presunto complice, il comandante della polizia locale Kenrick Kavanagh, e del mobiliere di Lurano Gian Angelo Monticelli .
La responsabile dei servizi amministrativi del Comune di Stezzano - finita in cella per peculato e nei confronti della quale ieri il tribunale del Riesame, per il pericolo di reiterazione del reato, ha rigettato la richiesta di scarcerazione avanzata dall’avvocato Enrico Pelillo - avrebbe utilizzato voci di bilancio che non necessitavano di allegati giustificativi. Tipo le determine o carte simili, che possono spiegare l’iter con cui si è arrivati all’ordine di esborso. Di solito sono questi documenti che vengono presi in esame se un Comune vuole accertare la genuinità delle uscite. Ma se un mandato di pagamento reca la sigla «S. D.», lì ci si ferma il più delle volte, dando per scontato che la spesa sia legittima.
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