
Cronaca / Bergamo Città
Martedì 04 Novembre 2014
Stezzano dopo la notte di follia
Rifiuti, escrementi e desolazione
Una distesa di rifiuti e di escrementi. E qualche giovane ancora sdraiato a dormire sul pavimento, oppure a rovistare fra l’immondizia per trovare qualche euro od oggetto di valore.
È questo il desolante scenario che lunedì mattina 3 novembre, alle 8,30, a Stezzano, ci si trovava di fronte nell’area dell’ex «Matto Matteo» in via Boito. Teatro nel fine settimana, per festeggiare Halloween, di uno scatenato rave party abusivo a base di alcol, ma soprattutto droga.
Nella notte fra sabato e domenica ci siamo mischiati ai suoi partecipanti, più di duemila, vedendone molti consumare cocaina o anfetamine varie. La musica, frenetica e assordante, si è spenta domenica nel tardo pomeriggio. In breve tempo il palco che, con le sue enormi casse e la postazione del deejay, era stato allestito dentro un capannone, è stato smontato. Dopodiché i partecipanti alla festa, a bordo di auto e camper, hanno gradualmente lasciato Stezzano.

(Foto di Yuri Colleoni)
«Lunedì ripuliremo tutto, come abbiamo sempre fatto. Forse però fa più comodo dire il contrario» avevano affermato alcuni di loro sabato pomeriggio. Non è stato così. Si sono solo limitati a riporre nei sacchi della spazzatura le centinaia di bottiglie di vetro che c’erano a terra. Ora ci penserà la proprietà dell’area, l’impresa Frama Infrastrutture di Bergamo a fare pulizia.

(Foto di Yuri Colleoni)
«Ormai non sappiamo più cosa fare - affermano i titolari -, non vogliamo che passi il messaggio che l’area è abbandonata. Anzi. Il problema è che non riusciamo a evitare che venga utilizzata per questo genere di eventi. Se mettiamo lucchetti ai cancelli ci vengono tagliati con flessibili, come accaduto per il rave di ottobre. È per questo motivo che chiediamo che la questione venga affrontata in un tavolo insieme al Comune e alle forze dell’ordine. Noi da soli non possiamo fare molto».

(Foto di Yuri Colleoni)
A quanto sembra, però, nemmeno le forze dell’ordine possono farlo. Durante il raid si sono, infatti, limitate a tenere monitorata la zona esterna. Troppo rischioso, in questi casi, viene considerato un intervento all’interno. È certamente su questo fatto che contavano i partecipanti ai rave party dello scorso fine settimana. La festa, infatti, ci è apparsa come una zona franca dove poter consumare liberamente sostanze stupefacenti. Il rave party ha lasciato come tracce solo rifiuti, escrementi e desolazione.

(Foto di Yuri Colleoni)
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