Smartphone alla guida, rischio mortale
«Servono sanzioni dure: via la patente»

Un sms alla guida può costare la vita. Basta una frazione di secondo, una distrazione di un attimo, per provocare un incidente anche mortale.

Lo dimostrano i dati: questo tipo di causa negli ultimi anni ha scalato scalato in fretta le classifiche dei comportamenti pericolosi al volante. Un rischio che spesso non viene percepito da chi guida. «Servirebbe un inasprimento delle sanzioni, con il ritiro della patente alla prima infrazione – spiega Santo Puccia, primo dirigente della Polizia di Stato, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Servizio Polizia Stradale - per far capire alla gente che questo comportamento è estremamente pericoloso». Il fenomeno rilevato nel 2017 da Polizia e Arma dei Carabinieri, ha ricordato Puccia, evidenzia aspetti in chiaroscuro. «Da un lato - ha aggiunto - si è registrata nei primi sei mesi del 2017 una diminuzione del 2,4% del numero complessivo degli incidenti stradali: dai 76.052 del 2016 ai 74.226 del 2017. Calato del 4,8% anche il numero di sinistri con lesioni: da 51.926 a 49.441. Dall’altro - ha proseguito - però, è aumentato dell’1,4% il numero degli eventi con esito mortale: da 1.547 a 1.569, con un +2,7% di vittime, passate da 1.665 a 1.710» Il rischio legato all’utilizzo degli smartphone per chattare o inviare una «faccina» sembra non essere percepito adeguatamente dagli automobilisti. Al riguardo Puccia sottolinea: «Tutti sanno che andare contromano in autostrada è un pericolo mortale, in pochi capiscono che usare il telefonino per mandare un messaggio o controllare l’e-mail è come guidare bendati, per questo servirebbero sanzioni più pesanti, a scopo educativo, per far percepire la pericolosità di queste condotte» È il caso di ricordare che oggi per la guidacon il telefonino in mano è prevista la sanzione di 161 euro e la perdita di 5 punti della patente. In caso di recidiva entro due anni, cioè di ripetizione della stessa infrazione, scatta la sospensione della patente da uno a tre mesi.

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