Slot, via 80 mila macchinette. Ma...
«Si eliminano quelle già spente»

Pare pronta ad abbattersi la scure sulle slot machine, che saranno ridotte di circa un terzo.

Secondo i primi calcoli, 80-100 mila macchinette in meno rispetto alle attuali circa 350 mila. Il condizionale è legato al fatto che chi conosce bene il mondo del gioco d’azzardo in Italia, il suo azzardo lo fa dicendo che «si tratta di una finta: quelle 80 mila macchinette che si starebbero per togliere, in realtà già non funzionano».

Che i giochi (è il caso di dirlo) siano ancora aperti fra le pressioni delle lobby del settore, associazioni in difesa dei malati di gioco e ministero dell’Economia, non è mistero. Il decreto che riordina il settore dei giochi, in attuazione della delega fiscale, comincia a delinearsi nei contenuti.

Oltre al dichiarato taglio di un terzo alle macchinette, la bozza del decreto – in circolo sui siti specializzati già da qualche settimana – parla anche di un’ulteriore stretta sugli spot in tv, che non potranno essere trasmessi in fascia protetta.

E della «tassa della fortuna» che sale dal 6% all’8%, anche se non è ancora stata definita la soglia di vincita da cui far scattare il prelievo, che attualmente è fissata dai 500 euro.

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