Due società bergamasche, operanti nel settore della gestione degli apparecchi da intrattenimento, manomettevano le schede di trasmissione dei dati installati sui videopoker, sfuggendo così al monitoraggio della rete telematica gestita dai Monopoli di Stato. Era questo il meccanismo con il quale gli autori della truffa avevano messo in piedi un giro d’affari stimato in oltre cinque milioni di euro. Un giro legato appunto alle slot machines clonate. I 3 indagati, tutti residenti a Bergamo, attualmente agli arresti domiciliari, dovranno rispondere dell’accusa di peculato e associazione a delinquere finalizzata alla truffa allo Stato. Le tre persone indagate avrebbero in particolare clonato le schede hardware delle macchine da gioco e in sostanza inviavano ai contatori di controllo delle giocate un numero inferiore del reale di quasi dieci volte.Il blitz è stato compiuto dalla Guardia di Finanza nell’operazione Double Card. Nell’inchiesta sono coinvolti anche i titolari di 18 locali, tutti denunciati a piede libero con l’accusa di truffa in concorso. L’indagine, coordinata dal pubblico ministro Mauro Clerici, era iniziata nel marzo di quest’anno. Agli arresti domiciliari, disposti dal gip Alberto Viti, sono finiti F.C., 53 anni, e N.B., 54 anni, legali rappresentanti delle società Eurogames ed Elekroservice, con sede in città, ed F.C., 55 anni.(10/10/2007)
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