«Cgil, Cisl e Uil di Bergamo denunciano l’ultimo infortunio mortale accaduto alla AV strutture di Calvenzano nel quale ha perso la vita un lavoratore egiziano di 25 anni che va ad allungare in modo intollerabile il numero degli infortuni mortali in provincia di Bergamo. Ma soprattutto segnala in modo tragico problemi che da tempo le Organizzazioni Sindacali bergamasche sollevano, come quello degli appalti, del decentramento e del lavoro precario che scompone l’organizzazione del lavoro delle aziende, inserendo figure esterne nel ciclo produttivo senza formazione di nessun tipo: né sulla professione né tantomeno sulla sicurezza, con addirittura, in molti casi, fenomeni di evasione fiscale e contributiva totale o parziale.Gli stessi lavoratori somministrati (30 su 126 in AV dove si producono manufatti in cemento) vengono impiegati senza adeguata formazione e con il solo obbiettivo di ridurre il costo del lavoro. Molte aziende ritengono ancora la sicurezza un “fastidio” che penalizza la competitività anziché un investimento indispensabile alla stessa competitività.Sono tantissimi anche i casi di cooperative spurie (che non hanno nulla a che vedere con l’esperienza storica della cooperazione sociale nel nostro territorio) che offrono semplicemente mano d’opera in tutti i settori e i lavori particolarmente pesanti e disagiati (e spesso quelli più pericolosi). È un fenomeno questo che è stato di fatto tollerato in questi anni, che si muove sul filo dell’irregolarità sulle legge degli appalti, e che costa tantissimo in termini sociali di sfruttamento delle persone, in modo particolare degli immigrati, e di morti e feriti sul lavoro.L’unica vera arma competitiva di queste cooperative è semplicemente quella del costo del lavoro e delle condizioni dei lavoratori. Se ipotizziamo una graduatoria di lavoratori tutelati, i dipendenti di queste cooperative si trovano all’ultimo posto; senza un contratto di lavoro di riferimento (i regolamenti interni definiscono stipendi da fame), flessibilità di orario amplissima, nessuna formazione, brevi rapporti di lavoro.Oltre al danno si giunge anche alla beffa, tenendo conto che il socio lavoratore in queste condizioni non ha neppure la possibilità di reclamare il rispetto dei propri diritti perché la norma legislativa non lo equipara al lavoratore dipendente (e quindi con un percorso maggiormente garantito in termini di tempi e di costi) ma segue il canale normale delle cause civili (spese altissime e tempi lunghissimi) impedendo di fatto la vertenzialità legale.A fronte del quadro drammatico emerso nella nostra provincia con questo ennesimo infortunio mortale, Cgil Cisl Uil, vogliono definire scelte concrete e affrontare con incisività il problema della sicurezza e della regolarità. Per questo uno degli ambiti su cui concentrare l’attenzione e tutte le azioni di controllo sul territorio è quello relativo al lavoro precario, all’appalto e subappalto selvaggio nelle imprese. A questo deve essere fatta seguire una campagna informativa e formativa sui temi della sicurezza attraverso investimenti straordinari sul nostro territorio.Cgil Cisl e Uil non intendono subire passivamente questo che si prefigura come vero e proprio bollettino di guerra. Definiranno nel dettaglio dopo il confronto con il Prefetto, le iniziative di sciopero con presidio da realizzarsi nei primi giorni della settimana prossima».(29/06/2006)
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