Signorelli forse ucciso perché collaborava
Indagini senza sosta sull’omicidio

Pensano a un regolamento di conti gli inquirenti che indagano sull’uccisione di Leone Signorelli, il 59enne pregiudicato freddato da due killer davanti alla sua abitazione di Castelli Calepio, mercoledì 25 aprile. Signorelli era stato arrestato nel 2004 nell’ambito di un’inchiesta per traffico internazionale di droga. Da un po’ di tempo collaborava con la giustizia e per questo si trovava in stato di semilibertà. E forse proprio per questo qualcuno lo ha voluto uccidere. L’uomo era già scampato a un agguato, circa un mese fa e temeva per la propria vita. Questa volta i killer non hanno fallito.
Signorelli era stato arrestato insieme ad altre sette persone. Era ritenuto uno dei responsabili di un laboratorio a Telgate dove veniva tagliata la droga, cocaina soprattutto, da smistare sul mercato della Lombardia.

(26/04/2007)

© RIPRODUZIONE RISERVATA