Sicurezza, i pendolari all’attacco
«Ora basta! Bisogna cambiare rotta»

Dura presa di posizione dei rappresentanti dei pendolari lombardi. Che non lesinano critiche anche al servizio Trenord.

«Noi rappresentanti dei viaggiatori alla Conferenza regionale al Trasporto pubblico locale ci lamentiamo spesso e a ragione della mancanza del personale di bordo; ciò significa pochi controlli ai biglietti, che si traduce in maggiore evasione e quindi un danno economico al sistema, ma anche maggiore presenza di viaggiatori poco raccomandabili e anche poca attenzione al cliente in generale». Una riflessione importante, quella dei rappresentanti dei pendolari, tra i quali c’è la bergamasca Lucia Ruggiero, soprattutto alla luce della folle aggressione a colpi di machete subita giovedì 11 giugno da un capotreno di Trenord.

Un avvenimento che «non può lasciare indifferenti le istituzioni che non possono cavarsela con semplici annunci mediatici, per alcuni tratti anche discutibili: sembra che abbiano scoperto solo ieri l’entità e la gravità della situazione, come se non fosse mai stata più volte denunciata in passato e come se spettasse a qualcun altro il compito di doverla affrontare e risolvere. La sicurezza a bordo dei nostri mezzi pubblici è diventata ormai da tempo un’emergenza da affrontare con atti concreti e non solo a parole: cavalchiamo da anni questo tema e più volte nelle sedi ufficiali abbiamo contestato la riduzione del personale di bordo e l’assenza totale della Polfer nelle ore più critiche della giornata (dalle 20alle ore 7). Le questioni relative alla sicurezza - pienamente condivise tra personale e viaggiatori - sono ormai arrivate oltre la soglia d’allarme e, nonostante le nostre continue segnalazioni negli anni passati, non sono evidentemente mai arrivate a produrre un risultato apprezzabile arrivando alla paradossale e proverbiale attesa che “ci scappi (quasi) il morto”».

Le azioni correttive finora proposte, che hanno più il volto di spot pubblicitari piuttosto che di reali soluzioni, ci lasciano delusi ed amareggiati, non intravvedendo in esse una reale possibilità di gestione della situazione a lungo termine.Ora basta! Chiediamo perentoriamente che Regione Lombardia ristabilisca la scala delle priorità e rimetta sui binari queste assurde situazioni: la questione sicurezza va risolta in maniera definitiva e sostenibile. Non può e non deve essere strumentalizzata da esponenti politici, né da Trenord per l’ennesima richiesta di tagli». Regione che, per voce dell’assessore ai Trasporti, Alessandro Sorte rileva come «a un episodio estremamente violento bisogna rispondere con un segnale forte.Per questo ho chiesto, da subito, una maggiore presenza delle Forze dell’ordine sui treni e nelle stazioni e il reimpiego dei 1.300 militari a Milano per Expo. Se passa il concetto che nessuno controlla e lì lo Stato non esiste, abbiamo perso tutti. Dobbiamo tutelare lavoratori e pendolari».

Ma da questi ultimii non mancano rilievi sulla qualità del servizio: Regione Lombardia deve assicurare che il livello di servizio reale offerto al cittadino sia garantito nel rispetto del contratto e delle aspettative: Trenord deve puntare alla puntualità dei viaggiatori e non solo dei treni, come invece sta facendo ora “distorcendo” in un certo modo la situazione, ad esempio con le continue soppressioni parziali di corse». E nemmeno modificando «quanto concordato con Regione e rappresentanza dei viaggiatori. È ora di cambiare rotta!».

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